James Wilson

La terra piangerà

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Storia degli indiani d'America

Collana:
Numero collana:
54
Pagine:
415
Codice ISBN:
9788881124039
Prezzo cartaceo:
€ 20,00
Data pubblicazione:
20-06-2003

Traduzione di Alberto Bracci Testasecca

Una storia alternativa del Nord America, che parte dalla preistoria e arriva a trattare, tramite le voci dei nativi di oggi, i problemi attuali di identità e integrazione, colmando molte lacune del panorama editoriale italiano. Un saggio che, nella migliore tradizione anglosassone, coniuga al massimo grado rigore storico-antropologico e leggibilità. Gli indiani d’America continuano a rivestire un ruolo particolare nell’immaginario contemporaneo. La rappresentazione degli indiani come “buoni selvaggi”, oppure “villains” hollywoodiani, o persino il loro proverbiale rispetto per la natura rinforzano quello che l’autore giudica esserne il “ruolo principale nella cultura statunitense del Novecento: aiutare l’America a pensare la propria stessa storia”. Il libro di Wilson riscatta gli indigeni nordamericani da questa rappresentazione bidimensionale e umiliante e restituisce l’intelligenza della loro storia al contesto che le è più proprio, tentando di descrivere l’incontro tra nativi ed europei attraverso i loro stessi occhi. Attraverso l’utilizzo delle tradizioni orali, dell’etnologia, dell’archeologia e della storia nativo-americane, Wilson costruisce un’appassionante narrazione. I capitoli sui gruppi regionali e sulle loro singole vicende – dagli Algonchini del nord-ovest agli Zuñi del sud-est – ne sottolineano soprattutto le differenze, spesso profondissime, e contribuiscono a decostruire l’immagine generica degli indiani d’America come di un gruppo indistinto e omogeneo. Wilson fa anche la storia dei mutamenti nelle relazioni fra indiani e non-indiani, e investiga le ragioni delle reciproche incomprensioni. Wilson, un non-indiano, evidenzia però con grande accuratezza ed empatia come la convinzione che gli indiani d’America siano uomini di enorme saggezza ecologica sia altrettanto fuorviante ed errata – se non altro quando viene generalizzata – di quella che li vede come ignoranti selvaggi. Le frequenti citazioni da interviste che l’autore ha compiuto in oltre vent’anni di ricerche consentono ai protagonisti di questo libro di parlare finalmente per sé e di ricordarci che l’esperienza nativo-americana, lungi dall’essersi congelata nel tempo a Wounded Knee, continua ancora oggi a evolversi.

LA TERRA PIANGERÀ – RECENSIONI

 

Franco Pantarelli, IL MANIFESTO
– 02/07/2003

 

NATIVI. C’era una volta in Nord America

 

NATIVI
C’era una volta in Nord America
James Wilson – storico e giornalista – per venticinque anni ha raccolto con passione e pazienza documentazioni sulla vita e la cultura degli indiani d’America e ne ha tratto materiale per molti documentari trasmessi dalla Bbc e da altri grandi network inglesi e americani. Un lavoro di indagine e scavo che partiva da una constatazione – l'”indiano” non è sparito dalla cultura americana, non è finito seppellito a Wounded Knee -, e da una necessità: ascoltare e scrivere la storia dei nativi d’America può aiutare “l’America a pensare la sua stessa storia”. “Il silenzio e il vuoto lasciati dalla persone vere e proprie sono stati riempiti da surrogati: semplici, vivide immagini che connotano vagamente un’epoca più remota e più pittoresca e che continuano a esercitare una presa straordinaria sull’immaginario collettivo”, scrive Wilson. Apache o Cherokee appaiono nei film, nei libri, nei programmi televisivi, nei marchi commerciali, nei toponimi, nelle nuove armi di distruzione della macchina bellica statunitense… Ma restano stretti tra definizioni, accettazioni/rifiuti che, nel bene e nel male, ne veicolano la rappresentazione come gruppo omogeneo, indistinto e stereotipico – sia nei panni di “selvaggi” che di “villains” hollywoodiani o di profeti new age. Comunque sempre ai margini della Grande Storia. Così ora Wilson ci consegna con La terra piangerà (trad. di Adalberto Bracci Testasecca, Fazi editore, pp. 415, ? 19,50) una storia alternativa del Nord America che parte dalla preistoria e arriva, attraverso le voci dei nativi di oggi, ai problemi attuali di identità e integrazione. Un saggio – suddiviso in tre parti, Le origini, L’invasione, Frontiere interne, e arricchito da un’utile bibliografia – che pone al centro del palcoscenico le tribù d’America, scartando la versione ufficiale della storia americana secondo cui gli indiani hanno un ruolo di contorno in un’epica che appartiene tutta ai bianchi come Custer. La guarda attraverso i loro occhi, utilizzando tradizioni orali, etnologia, archeologia, documenti. Una narrazione appassionante e documentatissima di un’altra storia. Dagli Algonchini del nord-ovest agli Zuñi del sud-est, sottolineandone le differenze, spesso profondissime e ricostruendo il contesto dell’incontro con gli europei.

La terra piangerà - RASSEGNA STAMPA

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