Zoë Jenny

Una vita veloce

COD: 8d3bba7425e7 Categoria: Tag:

Collana:
Numero collana:
75
Pagine:
160
Codice ISBN:
9788881124619
Prezzo cartaceo:
€ 12,00
Data pubblicazione:
03-10-2003

Traduzione di Bice Rinaldi

Berlino, oggi. La vita di Ayse, tenera e sensuale adolescente turca, scorre tra le pagine del suo diario e la quotidianità di una ricca famiglia tradizionalista. Una sera, a una festa, incontra Christian, giovane tedesco cresciuto nel difficile periodo seguito alla caduta del Muro, e tra i due l’attrazione è immediata e spontanea. A entrambi sembra di conoscersi da sempre, nonostante le differenze sociali e culturali che li dividono, e ben presto la passione che li lega diventerà un sentimento intenso, assoluto. Che Ayse viva nella casa dove lui ha trascorso l’infanzia e dalla quale la sua famiglia è stata cacciata, per Christian non avrà più alcun valore; che Christian frequenti gli ambienti dell’estrema destra razzista contro i quali si batte suo fratello Zafir, Ayse si rifiuta semplicemente di crederlo: solo la voglia di stare insieme e il desiderio di vivere il loro amore fino in fondo riescono a dare senso all’esistenza dei due ragazzi. In una prosa essenziale, che richiama il rigore e la forza emotiva de La stanza del polline, libro d’esordio che ha rivelato il talento narrativo di Zoë Jenny, Una vita veloce racconta, sullo sfondo di un aspro conflitto sociale, una passione estrema e una disperata ricerca di purezza e libertà.

UNA VITA VELOCE – RECENSIONI

Mara Pace, WWW.CORRIERE.IT
– 15/02/2004

 

Quando Romeo e Giulietta si amano in periferia

 

 

“Vorrei andarmene, il più lontano possibile. Ma lì non ci andrò, dove hanno deciso di mandarmi quando sarà arrivato il momento. Non obbedirò per niente al mondo, non farò quello che vogliono loro. Ma non lo dirò a nessuno questo, neppure a Matteo. Non è ancora l’alba. La finestra è un rettangolo nero. Il letto, dietro di me, è sfatto, dentro è ancora umido e caldo. Vorrei essere lì sotto a dormire, invece di starmene qui alla scrivania. Vorrei non essermi mai svegliata, vorrei non essere in questa casa. Non si sente nulla, dormono tutti. (…) E’ un abisso la notte, così fondo che non basta una vita per arrivare alla fine”.

La storia: Lei si chiama Ayse, adolescente turca di famiglia benestante e tradizionalista; lui è Christian, giovane tedesco che frequenta (senza convinzione) un gruppo di estrema destra fascista. Appartengono a due mondi opposti e lontani, ma l’amore scavalca rapidamente ogni barriera culturale e sociale: Ayse e Christian diventano così protagonisti di un moderno “Romeo e Giulietta”, ambientato nella Germania dei nostri giorni. Il fratello di lei, geloso e possessivo, si oppone con fermezza al rapporto tra i due giovani amanti, che in nome della passione hanno cancellato ogni ragione di separazione e distanza. Lettere e poesie spezzano il silenzio imposto da amici e familiari, mentre la vicenda scorre rapidamente verso un tragico epilogo, come nell’antico dramma shakespeariano.

Leggerlo perché: La scrittura di Zoe Jenny, giovane autrice svizzera tradotta da Bice Rinaldi, narra con essenzialità ed eleganza la storia struggente di “una vita veloce”, che diviene omaggio alla giovinezza e alla capacità di “amare disperatamente”. Gli adolescenti che incontriamo nei libri di Zoe Jenny hanno sempre qualcosa da insegnare agli adulti, una maggiore profondità di pensieri e sentimenti: anche in questo romanzo Ayse non trova ascolto e comprensione in famiglia, ma ottiene la fiducia di un insegnante, Matteo, che legge i racconti e le poesie che scrive di notte. La sensibilità della ragazza e del suo giovane innamorato devono però scontrarsi con il razzismo e l’ingiustizia sociale, la durezza e la violenza del mondo, che non sembra avere più spazio per emozioni e sentimenti.

 

ALTO ADIGE
– 08/10/2003

 

Zo Jenny, un blitz a Bolzano

 

L’ autrice svizzera Zoe Jenny, uno dei casi letterari più eclatanti del mondo di lingua tedesca degli ultimi anni, martedì 14 ottobre sarà a Bolzano presso il Centro Multilingue in via Cappuccini 28 per presentare la sua ultima opera “Ein schnelles Leben/Una vita veloce” Zoe Jenny è nata nel 1974 a Basilea, dove vive. Il suo romanzo d’esordio “Das Bluetenstaubzimmer/La stanza del polline” è stato definito il caso editoriale di lingua tedesca più clamoroso degli ultimi anni, tradotto in ventiquattro paesi. L’autrice svizzera dal 14 al 18 ottobre sarà in Italia su invito del Goethe-Institut per un ciclo di presentazioni del suo ultimo lavoro, “Ein schnelles Leben” tradotto da Bice Rinaldi in italiano e pubblicato dalla Fazi Editore con il titolo “Una vita veloce”. Il romanzo è una rilettura in chiave contemporanea della tragedia “Giulietta e Romeo” di Shakespeare.
In una prosa essenziale il romanzo racconta una passione estrema sullo sfondo di un aspro conflitto tra diversi gruppi etnici e religiosi nella Germania di oggi a Berlino. La prima tappa del tour italiano di Zoe Jenny sarà a Bolzano martedì 14 ottobre 2003 presso il Centro Multilingue della Ripartizione cultura italiana della Provincia, che da anni collabora con il Goethe Institut di cui è anche sede d’esame. Gli incontri si svolgeranno dalle 9.30 alle 10.30 e dalle 11 alle 12 presso la Sala Colonna del Centro Multilingue, in via Cappuccino 28 a Bolzano.
L’autrice leggerà sia dall’opera originale in lingua tedesca che dalla traduzione italiana.

Federico Chiara, VOGUE ITALIA
– 10/03/2003

 

Il Giardino della mia amata

 

Togliete il sale dall’amourfou dalle pagine dei romanzi, e molti libri scomparirebbero dagli scaffali. Sarà perché le nostre vite sempre più razionali urlano a gran voce il bisogno di deragliare, oppure per l’estate alle spalle, col suo carico di avventure “no limits”. Fatto sta che l’autunno letterario porta venti torridi, passionali. A cominciare da quelli che soffiano in “Una vita veloce” di Zoe Jenny (Fazi Editore). La scrittrice svizzera ambienta questa sua terza prova narrativa, dopo i fortunati “La stanza del polline” e “Il richiamo della conchiglia”, in una Berlino multirazziale in cui la turca-musulmana Ayse s’innamora, ricambiata, del tedesco-cristiano (e per di più nazionalista) Christian. Come due novelli Giulietta e Romeo combatteranno contro pregiudizi e faide, scappando infine nella “liberale” Italia. Ma il loro amore – per fortuna? – non avrà lo stesso destino di quello shakespeariano…

Tiziano Vecellio, TTL – SUPPLEM. LA STAMPA
– 01/11/2003

 

Una giovane turca a Berlino

 

“Ayse aprì la finestra. La musica e il rumore degli skate, che sfrecciavano nel cortile della scuola, arrivarono fino al loro nascondiglio”.Una vita veloce (Fazi, pp. 123, 12 euro, traduzione di Bice Rinaldi) è il suo diario, come lo immagina Zoe Jenny, di Basilea, 1974. Ayse conosce un giovane formatosi dopo la caduta del Muro. E’ subito amore. Le stesse cose che potrebbero dividerli infine non pesano. Giorno dopo girno, verso l’epilogo: “Era stata una vita veloce quella che vide la fine nelle prime ore di quel mattino. Aveva brillato di una luce breve e violenta, e al culmine del desiderio, si era spenta per sempre”.

Emanuele Rebuffini, IL MATTINO
– 17/10/2003

 

Vite veloci

 

Nel 1997, quando uscì il suo primo romanzo, La stanza del polline, tutti parlarono di un esordio folgorante. Cinquecentomila copie vendute in Germania, 15.00 in Italia, traduzioni in 28 lingue. E così Zoe Jenny, giovane svizzera di lingua tedesca (è nata a Basilea nel 1974), è diventata il caso letterario più clamoroso di questi ultimi anni, tanto da scomodare i confronti con Salinger ed Hemingway. Nel 2000 il secondo romanzo, Il richiamo della conchiglia, mentre ora presso Fazi Editore esce Una vita veloce (pp. 123, euro 12). Una rilettura in chiave contemporanea dell’amore impossibile tra una Giulietta turca e un Romeo tedesco. Il romanzo sarà presentato questa sera a Napoli alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri (ore 18.30) da Bice Rinaldi. L’autrice, invitata in Italia dal Goethe Institut, ne parlerà oggi anche agli studenti del Mario Pagano, dalle 12.30 alle 13.30. “La mia idea – spiega Jenny – era quella di scrivere la prima storia d’amore di due giovanissimi. Sono andata alla ricerca del conflitto contemporaneo più vicino a quello raccontato da Shakespeare in Giulietta e Romeo, un testo che mi ha impressionato per la drammaticità. Mi è parso di ritrovarlo nella Berlino di oggi, in questo incontro tra Ayse, una turca, e Christian, un tedesco che frequenta gli ambienti dell’estrema destra. Una turca e un tedesco: non è del tutto impossibile, ma resta difficile e non è certo un problema della sola Germania”.
Ayse, Jo, Eliza: le protagoniste dei suoi romanzi sono tutte giovani donne. A parte l’età che cosa le accomuna?
“Tutti i miei racconti sono romanzi in formazione con al centro persone in formazione. Sono tutte e tre delle donne che cercano qualcosa. Cercano la libertà, l’autenticità. Jo, andando via dalla madre, Eliza andando via dalla famiglia, Ayse fuggendo con il suo amore”.
Per essere liberi è necessario allontanarsi dalla famiglia?
“Non è detto, ma di sicuro ci sono famiglie dove liberi non si può essere. La famiglia è un concentrato delle tensioni sociali. La società è instabile e quindi anche le famiglie sono instabili. Non voglio dire che la famiglia non sia più in grado di funzionare, ma è un’entità in trasformazione. Mi sembra che oggi la famiglia non riesca più ad essere un qualcosa che dona calore all’essere umano”.
Lei racconta giovani donne che si innamorano. Però non racconta il sesso. Perché?
“Non è vero che il sesso non sia presente, forse lo è ma in maniera più complessa e diversa che in altri giovani autori, soprattutto americani. Per me la sessualità è così, è un qualcosa di complesso, di non semplificabile. Nella letteratura contemporanea il sesso è raccontato in maniera eclatante e questo non mi interessa”.
La sua è una scrittura essenziale, insolita per questi anni, che non si disperde in storie laterali…
“Riscrivo molte volte i miei romanzi eliminando tutto quello che mi sembra inutile. Scrivere è un po’ come scolpire una statua, si toglie materia via via che si procede. Cerco una scrittura allusiva, evocativa, che non dica tutto al lettore. L’essenzialità è un qualcosa che ho imparato leggendo Kafka. Creare un’atmosfera con poche parole, senza cose superflue”.
Ha dichiarato di non sentirsi legata a nessun posto. Per lei non sono importanti le radici?
“Il luogo in cui uno si sente a casa non ha sempre necessariamente a vedere con un posto geografico. Io mi sento a casa mia nella letteratura. La scrittura è per me un rifugio, anche se si corre il rischio di isolarsi troppo. Il tutto sta nel comprendere quando è il momento di tornare indietro, di tornare nel mondo normale”.

Una vita veloce - RASSEGNA STAMPA

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