
L’arco e la farfalla
Mohammed Al Achaari
A cura di Isabella Camera D’Afflitto Traduzione di Paola Viviani
Apparentemente meno coinvolto nella trasformazione della primavera araba, il Marocco attraversa una fase di inquieto...
Traduzione di Maria Luisa Lombardo
Romania anni Novanta. Il Muro di Berlino è caduto da poco e il regime di Ceausescu si è completamente dissolto. In una tranquilla cittadina di montagna, all’interno di un sito archeologico viene scoperta una fossa comune. A chi appartengono le ossa che affiorano dal terreno? Alle vittime di una pestilenza risalente a secoli prima o piuttosto di un’esecuzione di massa perpetrata durante gli anni bui del totalitarismo? E perché le falangi delle loro dita mignole sono sparite? Poliziotti, giornalisti, ex detenuti politici, comuni cittadini si riuniscono intorno al grande sacrario sfidandosi a colpi di ipotesi bizzarre, finché dall’Argentina una squadra di antropologi criminali, specialisti in “los desaparecidos”, è chiamata a esprimere il verdetto finale.
Sullo sfondo di queste indagini, dove una vicenda tragica finisce per assumere i toni della farsa, una ridda di personaggi strampalati è protagonista di storie che oscillano tra il fiabesco e il surreale. C’è Petrus, un giovane archeologo afflitto dall’ulcera; Eugenia Embury, l’eccentrica vedova di un petroliere inglese, che vive circondata dai gatti e legge il futuro nelle carte; sua nipote Josephina con la quale Petrus intreccia di nascosto una storia d’amore; Onufrie, un monaco eremita e umile servo della Madonna, che nasconde sotto il cappello un imbarazzante segreto; il fotografo Sasa e il suo stravagante dromedario Aladin; e poi l’ex detenuto politico Titu Maeriu, il procuratore militare Spiru… e tanti, tanti altri ancora.
Dita mignole, romanzo d’esordio di Filip Florian, è un racconto che assume le sfumature del giallo, una narrazione dai toni lievi e brillanti dove realtà e finzione s’intrecciano dando vita a un puzzle fantastico, pieno di humor, mistero, tragedia e poesia.
«Una sorprendente storia di guerra, morte, alienazione, politica e singolari miracoli raccontata con una prosa brillante».
Publishers Weekly
«Un’opera prima che si lascia decisamente alle spalle le regioni del realismo piatto e popola la travagliata stazione balneare dei Carpazi di figure simili a quelle di Bohumil Hrabal che imperversano nella Praga socialista».
Süddeutsche Zeitung
Nella fossa comune la verità su Ceausescu
L’ironia medicina contro il comunismo
La mia romania non ha memoria,Ceausescu è un fantasma
Dita mignole
Florian:Racconto i misteri della Romania di Ceausescu