
AA. VV.
Lettere ai politici
«Presidente, mi spieghi Bagnoli, mi spieghi la spazzatura, gli avvisi di garanzia che lei ha ricevuto per abuso d’ufficio e falso ideologico; e cosa ha escogitato per cavarsi d’impiccio».
«Roberto Formigoni, io, come migliaia di risorse lombarde, fatico a respirare».
«Io non voglio, caro Mussi, che i miei figli striscino sotto i piedi di una super razza mutante straniera. Voglio che i miei figli possano volare, sputare fuoco, e fare tutte le cose che faranno i loro coetanei nel resto del mondo».
«Sono venuta a chiederti di rendere conto, caro Massimo. Per i ponti con l’anima. Per i morti che non hanno nome. Per le bombe a frammentazione. Per l’uranio impoverito. Per quello che è successo dopo, che succede adesso mentre sono qui a scriverti questa lettera».
Ventiquattro autori, minacciosi nelle parole ma dolci nell’anima, alzano la voce e guardano dritto negli occhi la radice del tempo nel quale vivono: l’uomo politico. Disincantati e crudeli, raccontano, descrivono, s’arrabbiano, inveiscono guadagnando ogni plausibile, riconoscibile diritto alla ragione. Ventiquattro lettere, indirizzate a statisti, dittatori, ministri, sindaci, a presidenti della Repubblica ma anche a presidenti del municipio, ad Aldo Moro e perfino a Giuseppe Mazzini. Più che una sequenza di missive ribollenti, quest’antologia è una vera e propria dichiarazione d’intenti. Perché la parola, oggi, è offerta a chi di messaggi non ne scrive più sui muri o nelle bottiglie. A chi in prima persona, senza nascondimento alcuno, ha il coraggio di scagliare la prima pietra. Ne deriva un’unica voce delle tante culture, delle svariate anime riunito sotto il vessillo dell’arte, contro la barbarie civile della prevaricazione, del sopruso, della vessazione. Uno stato aggressivo di politica vivente, si potrebbero definire queste lettere a i politici: tanto costruttive quanto agitate, indignate, esterrefatte dalla mefitica purulenza della piaga sociale. La voce d’una civiltà letteraria autocosciente che alza gli occhi e consegna se stessa al mondo, come soggetto di fatto operante nei corridoi silenziosi del Palazzo.
I MITTENTI: Simona Baldanzi | Cinzia Bomoll | Arianna Giorgia Bonazzi | Cesare Cremonini | Emma Dante | Federica De Paolis | Stefano Di Leo | Giorgio Falco | Giulia Fazzi | Alberico Giostra | Arnaldo Greco | Cristina Guarducci | Franz Krauspenhaar | Simone Laudiero | Chiara Marchelli | Giovanni Martini | Sergio Nazzaro | Clara Nubile | Maria Serena Palieri | Paolo Ricchiuto | Viola Rispoli | Giordano Tedoldi | Ortensia Visconti | Pietro Vizpara
I DESTINATARI:
Antonio Bassolino | Ségolène Royal | Giorgio Almirante | Stjepan Mesic | Giorgio Napolitano | Giulio Andreotti | Aldo Moro | Amarilli Caprio | Massimo D’Alema | Fidel Castro | Kim Il Sung | Pol Pot | Condoleezza Rice | Karol Wojtyla | Fabio Mussi | Antonella De Giusti | Roberto Formigoni | Giuseppe Mazzini | Clemente Mastella | Badshah Khan | Giorgio Rosa | Vladimir Putin | Marco Pannella | Ai politici tutti
– 01/02/2008
Una vita in musica
– 31/01/2008
Lettere ai politici
– 14/01/2008
Lettere ai politici da venti scrittori
– 21/12/2007
“Ho attaccato i politici, ispirandomi a Bob Dylan”
– 26/11/2007
Gli artisti scrivono ai politici
– 13/11/2007
La scrittrice parla alla ribelle
– 14/11/2007
Caro politico, ti scrivo
– 07/11/2007
Lettera ad Amarilli, delle nuove BR
– 07/11/2007
Segnalazioni
– 02/11/2007
C’è Sassolino nei racconti antipolitici
– 20/10/2007
Politici, che rabbia
– 01/11/2007
Ultima fermata
– 10/10/2007
“Amarilli, che mondo vuoi?”
Simona Baldanzi e la coetanea “fuori stagione”
SCHEDA TECNICA
Libri dello stesso autore

La saggezza

I nostri primi 20 anni
AA. VV.
