Gajto Gazdanov
Ritrovarsi a Parigi
Traduzione di Manuela Diez
Il romanzo inedito di un grande autore, considerato il migliore scrittore russo dell’emigrazione europea.
Dopo la morte della madre, Pierre Fauré lascia Parigi per trascorrere il mese d’agosto in Provenza da François, un vecchio amico ritrovato per caso. L’incontro con la foresta, i suoi sentieri, la sua luce, la sua immutabilità e il suo silenzio fa intuire a Pierre – un uomo semplice, contabile di una piccola impresa – l’esistenza di un regno insospettato dove il tempo, lo spazio e le sensazioni sembrano essersi immobilizzati in bilico fra sogno e realtà. Ma c’è un altro incontro ad attenderlo: è Marie, che un giorno appare sulla soglia della stanza che lo ospita, un «povero animale malato» che François ha trovato sul ciglio della strada nell’estate del 1940 e ha salvato dall’internamento in manicomio. È lei a innescare in Pierre un moto di rivolta per l’inutilità della propria vita. Contro il parere di tutti decide di portarla con sé a Parigi, dove per mesi si ostina a cercare di far uscire la giovane donna dal limbo dell’inconsapevolezza e dell’oblio nel quale è sprofondata. Solo un miracolo potrebbe salvarla. E così accade: grazie alla dedizione a alla pazienza di Pierre, Marie riuscirà a ritrovare la sua umanità, la sua memoria, il suo passato. E a uscire dall’oblio saranno in due: Pierre scoprirà il senso della vita e deciderà di ricominciare, salvato dal suo stesso miracolo.
«Gazdanov, mentre ti spiega quelle due o tre cose fondamentali nella vita, ti trascina in storie vertiginose, con una diabolica sapienza nel ribaltare i piani. Fa franare ogni terreno sul quale credevi di poter camminare tranquillo, e ti mostra che là sotto c’è moltissima roba. Orrorifica, ma anche sublime».
Elena Stancanelli, «D – la Repubblica»
«Ho letto Ritrovarsi a Parigi come si può leggere una favola, e cioè con quel misto di rapimento e cinismo tipico del cinquantenne medio che alle favole non crede più. Alla fine, però, l’uomo maturo che è in me ha dovuto arrendersi al piacere di un’avventura piena di passione e delicatezza».
Mario Fortunato, «L’Espresso»
«Una storia d’amore, di come l’assenza dell’amore lascia muti e sordi, e di come solo l’amore risponde alla domanda su chi siamo e cosa facciamo qui».
«The New Yorker»