Prefazione di Thomas Hardy a «Nel bosco»

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Prefazione

Settembre 1895

In questo romanzo, come in un paio di altri dello stesso ciclo che affrontano il tema dei conflitti all’interno del matrimonio, l’eterno dilemma – dati un uomo e una donna, calcolare la base della loro relazione sessuale – rimane irrisolto; e il fatto che il lettore o lo scrittore non dubitino, neppure per un istante, della perversione di quel cuore vagabondo, che scopre di preferire un altro o un’altra alla persona con cui si è impegnato a trascorrere una vita intera, è dato per scontato e rientra tra gli obiettivi della storia stessa. Se si considera il matrimonio come un contratto o un impegno preciso, stabilito da due persone pienamente consapevoli delle conseguenze che esso comporta, e in grado di sostenerle nel tempo, questo presupposto, naturalmente, è del tutto logico. Eppure nessun individuo dotato di buon senso potrà mai dubitare, di fronte alla questione assai più vasta della ricerca della felicità da parte dei singoli rappresentanti dell’umana società nel loro doloroso transito in questa valle di lacrime, che ci sia qualcosa da aggiungere in merito al suddetto contratto; e di certo non lo dubita l’autore di queste pagine. Ma, come Gibbon* suggerisce con prudenza a proposito delle prove a favore o contro i miracoli cristiani, «il dovere di uno storico è quello di non interferire con le sue opinioni personali in questa delicata e importante controversia».

La regione visibile dalle alture che si stagliano intorno al paesino qui descritto, che risponde al nome di Little Hintock, dev’essere considerata alla stessa stregua di qualsiasi paesaggio analogo situato a ovest dell’Inghilterra, o in qualsiasi altra zona del Regno Unito. È strano notare che luoghi in tutto e per tutto simili per bellezza e accessibilità possono godere di una fama di livello mondiale, o rimanere del tutto sconosciuti, a seconda dei casi. I dintorni di High-Stoy (mantengo, come sempre, i veri nomi delle località che descrivo), la collina di Bubb-Down, e le radure a ovest di Montacute; le zone intorno a Bulbarrow, la collina di Hambledon, e i pendii a est di Shaston, Windy Green, e Stour Head, offrono un’infinità di paesaggi che, se solo il caso l’avesse voluto, avrebbero potuto essere annoverati tra gli scenari più celebri dell’Inghilterra.

Aprile 1912

Ho avuto l’onore di sentirmi chiedere così tante volte quali fossero il vero nome e l’esatta collocazione del villaggio di «Little Hintock», in cui si svolge la maggior parte delle vicende di questa storia, che ormai posso anche confessare una volta per tutte che io stesso non so dire dove si trova quel villaggio con più precisione di quanto ho fatto sopra e nelle pagine che seguono. Per compiacere i miei lettori, dirò che una volta, in compagnia di un amico, ho passato molte ore in sella a una bicicletta nel tentativo scrupoloso di scoprire dove davvero si trovasse quel posto; ma la ricerca si è poi risolta in un fallimento; tuttavia alcuni turisti mi hanno assicurato di averlo rintracciato senza difficoltà, e di aver scoperto che corrispondeva fin nei minimi dettagli alla descrizione che ne davo nel libro. Ad ogni buon conto, come ho spiegato nel romanzo, le cime maestose chiamate «High-Stoy» e «Bubb-Down Hill» dominano effettivamente quel tratto di paesaggio in cui si suppone sia nascosto il borgo.

Per quanto riguarda le occupazioni dei personaggi, l’utilizzo di utensili e attrezzi di ferro nel lavoro agricolo, e la scomparsa dei tetti con rivestimento in paglia, hanno causato l’estinzione di quell’attività artigianale che un tempo veniva definita «concia del legno», e degli uomini che la praticavano.

The Woodlanders è stato pubblicato integralmente per la prima volta, in tre volumi, nel marzo del 1887.

T. H.

* E. Gibbon, Storia della decadenza e caduta dell’impero romano, capitolo XV.

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