Gwendoline Riley


Gwendoline Riley, l'ex cameriera di un oscuro bar di Manchester, è nata a Londra nel 1979. La riconosciamo dalla pelle diafana, dal naso all'insù, dagli occhi azzurri sfuggenti e soprattutto dal cinismo romantico di J. D. Salinger.

Carmel McKisco, l'eroina del primo romanzo scritto dalla Riley, fa anche lei la cameriera di un oscuro bar di Manchester, ha 21 anni ed è stata appena mollata da Tony. Passa molto tempo con la sua migliore amica Margie, e con gli strampalati clienti del pub. Ma soprattutto è alla disperata ricerca del proprio posto nel mondo. Piuttosto che entrare in contatto col mondo esterno, Carmel preferisce stare da sola o coltivare rapporti a due, che perciò crescono di intensità. È un'individualista, non ha bisogno di attaccarsi a niente e a nessuno. Che cosa vuole veramente? Lei non lo sa. Sa che vuole essere libera e detesta il mondo materiale, tanto che non opta per un lavoro con una carriera. Cerca di vivere con una certa integrità, ma non sempre ci riesce. Prova a fare delle scelte, ma non è sicura di quello che l'aspetta. Il primo romanzo di Gwendoline Riley, Carmel appunto, autobiografico "più nei sentimenti che nei fatti", come dice l'autrice, è stato un successo in Inghilterra e negli Stati Uniti, ha ricevuto il prestigioso premio Betty Trask ed è stato tradotto in 14 lingue. Considerato dal Guardian uno dei migliori romanzi d'esordio del 2002, l'inglese Gwendoline Riley, classe '79, è diventata una rappresentante della "generazione lo-fi", a bassa fedeltà, che in letteratura come in musica si oppone a quella hi-fi, per i toni sommessi, non urlati, più intimi ed essenziali.

Nel suo secondo romanzo invece, Sick notes, Gwendoline parla di Esther, di ritorno da un viaggio in America alla solita Manchester, umida e ostile, da cui però non sembra riuscire a separarsi. Esther ha voglia d'amore ma allo stesso tempo ne è terrorizzata. Rintanata nell'appartamento che divide con la sua migliore amica, circondata da bottiglie di gin vuote e da un passato che ha sigillato in una serie di scatole di cartone, Esther pare essersi chiusa in se stessa una volta per tutte, incapace di affrontare la vita, esattamente come succedeva quando a scuola passava le giornate a leggere i libri nascosta nel bagno. Poi un giorno arriva Newton, un cantante del Vermont con la pelle rovinata, una barba incolta e una faccia da ubriacone, ma un sorriso smagliante...

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