Bertrand Levergeois
Giordano Bruno
Traduzione di Manuela Maddamma
Il 17 febbraio 1600 Giordano Bruno viene bruciato vivo sulla pira dell’Inquisizione in Campo de’ Fiori. All’indomani delle guerre di religione francesi tra cattolici e protestanti, impegnata a sostenere l’imponente trasformazione della Controriforma, la Chiesa di Roma non perdona al Nolano la sua insubordinazione.
Domenicano di formazione, quando rompe con l’ordine lascia l’Italia e si dà a un avventuroso pellegrinaggio da esule. A Ginevra si oppone ai calvinisti che lo scomunicano. A Parigi seduce con l’arte della memoria Enrico III e ne conquista la protezione. In Inghilterra scandalizza sia i dottori di Oxford che i puritani. Una terza scomunica arriva dai luterani tedeschi.
Irriducibile per la sua epoca, Bruno segna una svolta nella storia del pensiero occidentale e si impone come uno dei più importanti filosofi del XVI secolo. Questo “cavaliere errante del sapere” assimilò Aristotele, che criticava, San Tommaso, Cusano, Marsilio Ficino e li integrò in una visione cosmica in cui, a partire da Copernico, ipotizza l’esistenza di un universo infinito, popolato da innumerevoli mondi, in sorprendente analogia con le più recenti teorie cosmologiche. Non meno paradossale fu in campo teologico: predica la decristianizzazione pur sostenendo il potere e gli interessi della Chiesa cattolica. Antiumanista, insorge contro i grammatici e le loro presunte verità. Si fa pittore e poeta. Dalla matematica alla magia, passando dalla scoperta dell’America, rimette in discussione tutto ciò che sembra già acquisito.
Bertrand Levergeois abbatte i luoghi comuni su Giordano Bruno, restituendoci la contemporaneità del suo pensiero e la sua singolarità di “filosofo pronto a morire per le sue idee”.
Bertrand Levergeois, italianista, autore d’una tesi di dottorato su L’Encyclopédisme de la Renaissance, è conosciuto per le sue biografie di figure di spicco, tra cui quella dedicata all’Aretino (L’Arétin ou l’Insolence du plaisir, Fayard, 1999). Levergeois è anche un esperto traduttore che ha ridato vita ad alcuni capolavori come Il Tesoro di Brunetto Latini, il maestro di Dante, o Il Fanciullino di Pascoli. È anche autore di due opere su Federico Fellini, tra cui una biografia, e di un saggio su Pasolini, Pasolini: L’alphabet du refus (2005). La biografia di Bruno è la sua prima opera tradotta in italiano.
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