Rosalind E. Krauss
L’originalità dell’avanguardia
e altri miti modernisti
A cura di Elio Grazioli
Ormai ampiamente nota anche in Italia, Rosalind Krauss è oggi una delle figure chiave della riflessione critica sull’arte moderna: le sue ricerche sulla fotografia e sulla scultura, così come le sue proposte teoriche (dalla teoria dell'”informe” alla “reinvenzione del medium”), hanno influenzato in profondità il modo in cui osserviamo e giudichiamo i fenomeni artistici. L’originalità dell’avanguardia fornisce al lettore italiano i testi fondamentali per comprendere la “svolta” metodologica dell’autrice e testimonia della vastità dei suoi interessi. I saggi del volume passano da acute riletture di artisti celebri come Rodin, Picasso, Duchamp o Giacometti a una fondamentale reintepretazione del surrealismo a partire dalla fotografia di Man Ray, Brassaï e Bellmer, per giungere a un’originale riflessione sui caratteri del postmoderno. Di ogni artista la Krauss evidenzia ciò che lo porta al di là del modernismo, reintegrando aspetti fondamentali trascurati o rimossi dalle interpretazioni precedenti. Al centro del libro c’è poi la discussione dei “miti” del modernismo, l’individuazione dei cambiamenti e la proposta di nuovi strumenti per interpretarli, di due nuovi dispositivi divenuti concetti critici imprescindibili: la griglia e l’indice, argomento dei due saggi centrali del volume. Alla fine del percorso, con il post-minimalismo e la Land Art – da Serra a Morris, LeWitt, Smithson, Long – l’arte allarga il proprio campo di azione, impiega materiali nuovi, si presenta in forme mai viste e soprattutto mostra il proprio processo di produzione, le condizioni materiali e il contesto in cui interviene. Con la messa in crisi dell’originalità, dell’essenzialismo, dell’autorialità, ovvero dei miti più sedimentati della modernità, si apre il grande cambiamento “post-strutturalista” dell’arte, tuttora in corso.
«La più significativa critica d’arte americana».
Marco Belpoliti, «La Stampa»
«Con L’originalità dell’avanguardia di Rosalind Krauss, la riflessione sulle arti figurative ha dimostrato di essere parecchio più avanzata di quella dei letterati».
Gabriele Pedullà, «Alias – il manifesto»
«Una delle interpreti più lucide e determinate di quel vasto sommovimento culturale noto col nome di postmoderno».
«Alias – il manifesto»
«Ha sempre conservato come costante una finissima sensibilità verso la visualità e il visivo, verso la percezione ottica di un manufatto d’arte».
«L’Indice»
«I saggi della Krauss, per la loro erudizione, per le loro interpretazioni (soprattutto del lavoro di quegli artisti che credevamo di conoscere già bene) e per la collocazione dell’arte all’interno di una gamma di teorizzazioni più completa possibile, sono modelli paradigmatici della critica contemporanea».
J.T. Paoletti, Wesleyan University
«Una collezione di saggi densi e ricchi… La scrittura della Krauss spicca non solo per forza pedagogica ma anche per qualità poetica».
«Art Journal»
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