Pubblichiamo uno dei racconti realizzati dai ragazzi delle scuole che hanno partecipato con la giornalista Melania Petriello e la scrittrice Isabella Pedicini al progetto «Ioleggo» Il teatro che ti prende in parola, promosso dall’Associazione Alt Academy insieme ai grandi teatri di Roma (Teatro Eliseo, Teatro di Roma, Teatro De’ Servi).
Buongiorno, sono il terzo palazzo in via delle Vigne nuove, a destra. Mi trovo nello squallore di questa orrenda, esclusa e dimenticata periferia di Roma dal 1970 e sono uguale a tutti gli altri palazzi intorno a me, che, poveretti, non hanno fatto nulla di male per essere così dimenticati dall’umanità.
Al mio interno ci sono trenta appartamenti con quindici balconi, e una sessantina di bambini, che, invece, hanno sempre una gioia immensa che traspare da ogni loro gesto.
Sono tutto rotto, eppure non sono cosi vecchio. A volte, nella banalità che mi circonda, mi ritrovo a pensare agli altri palazzi che condividono con me il suolo di questa città. E allora mi sento escluso, emarginato, e mi ritrovo a chiedermi il perché della mia banalità. I palazzi del centro, incastonati come diamanti in una collana, sono sempre così belli ed eleganti, entusiasti racchiudono in sé ricordi, vite che entrano in altre vite, e tante gioie.
Poi ritorno al mio grigio, al mio cemento e alle mie case soffocate tra le mie mura, e allora mi vien da pensare che non è tutto perduto, che anche io sono stato creato con un criterio, per essere abitato da vite, che entrano in altre vite e che, anche se io sono grigio, cupo, brutto, anche in me scorre la vita, e solo per questo vale la pena di pensare che ciò che è intorno a noi, anche nel suo squallore, è qualcosa di unico e va vissuto nella sua unicità.
Costanza Belli
Istituto Sacro Cuore Trinità dei Monti
Classe terza