La poesia del mercoledì: E poi si adatterà di Amelia Rosselli

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Amelia Rosselli

Continuiamo la nostra rubrica dedicata alla poesia. Ogni settimana, il mercoledì, pubblichiamo una poesia italiana del ‘900 o contemporanea scelta dall’editore stesso.

E poi si adatterà di Amelia Rosselli.

E poi si adatterà, alle mie cambiate contingenze, car
io ho cambiato residenza, non sono più il fiore
timido appeso dove erano i salici e non voglio le tue tenerezze
che crudele combatto perché io non ho più
tenerezza. Se tu la mia tomba vorrai sfiorare con le delicate mani
poni una pietra di ferro e di peso sulla bianca lastra che mi
copre e tu scriverai
il verso che chiude
l’intenso paragone. Non ho più la lana nel fosso, e non ho
nemmeno la tenera fede di chi ti toccava la mano per la
comprensione ora non rivoglio, la luna è piena abbastanza, e fa lei
da grande sorella, e il suo micidiale raggio io per diavoleria ora
seguo, che m’illumini gli spigoli dell’essere, su di un tenerello prato
dove remano in un modo sofferente e cauto
i morti di domani. Non più camminerò con
te le tue strade ben ricolte fra le tombe vasarie, e la
rugiada può far bruciare i miei piedi, io m’assiedo e
rido e sputo sui franchi visi dei giovinotti ammazzati dal tuo
ordine. Non vi fosse questa mia e di altri crudeltà non vi
fossero quelle allungate gambe, quei dorsi nudi e gracili
sotto la erba. L’intento tuo non raggiungerai, prima che tu
passi per i miei canali stretti e duri.

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