Se c’è un autore contemporaneo che sfugge alle classificazioni, è César Aira, un argentino originario di una cittadina nella provincia di Buenos Aires chiamata Coronel Pringles, che suppongo sia un posto reale, sebbene potrebbe tranquillamente essere frutto dell’immaginazione del suo figlio più illustre, che ci ha donato ritratti di una lucidità superlativa della Madre (un mistero verbale) e del Padre (una certezza geometrica), e la cui rilevanza all’interno della letteratura ispanica contemporanea è paragonabile per complessità a quella di Macedonio Fernández all’inizo del ventesimo secolo.
Innanzitutto lasciatemi dire che Aira ha scritto uno dei cinque migliori racconti che io ricordi. Il racconto, inserito nella raccolta Buenos Aires curata da Juan Forn, si intitola “Cecil Taylor”. Inoltre è autore di quattro romanzi indimenticabili: Come diventai monaca, nel quale racconta la sua infanzia; Ema, la prigioniera, nel quale racconta l’opulenza degli indiani pampa; El congreso de literatura, nel quale racconta il tentativo di clonare Carlos Fuentes; El llanto, nel quale racconta una sorta di epifania o periodo di insonnia.
Ovviamente, non sono gli unici romanzi che ha scritto. Da quel che so, Aira scrive due libri all’anno, come minimo, alcuni dei quali sono pubblicati da una piccola casa editrice argentina, chiamata Beatriz Viterbo, in omaggio al personaggio del racconto “L’Aleph” di Borges. I libri di Aira che sono stato in grado di trovare sono stati pubblicati da Mondadori e Tusquets Argentina. È frustrante, perché una volta che cominci a leggere Aira non vuoi più smettere. I suoi romanzi sembrano mettere in pratica le teorie di Gombrowicz, a parte il fatto – e la differenza è fondamentale – che Gombrowicz era l’abate di uno sfarzoso monastero immaginario, mentre Aira è una monaca o una novizia delle carmelitane scalze. Talvolta ricorda Roussel (Roussel in ginocchio in un bagno rosso di sangue), ma l’unico scrittore vivente al quale può essere paragonato è il barcellonese Enrique Vila-Matas.
Aira è un eccentrico, ma è anche uno dei tre o quattro migliori scrittori in lingua spagnola di oggi.