La genesi di «Le madrine» di Monica McInerney

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madrine

Come scrittrice, i segreti di famiglia mi hanno sempre affascinata. In particolare, mi incuriosiscono da sempre le storie che una generazione sente il bisogno di nascondere a quella successiva. Le madrine è una sorta di mystery familiare – la trentenne Eliza è alla ricerca del padre che non ha mai conosciuto e della verità sulla travagliata vita di sua madre, recentemente venuta a mancare – ma è anche una storia di dilemmi morali. Le due madrine di Eliza conoscono tutti i segreti della sua famiglia, ma quanto dovrebbero rivelarle? Dire la verità è sempre la cosa migliore da fare? O forse, a volte, la scelta più giusta è mentire?

Questo romanzo è ispirato a due storie familiari vere, una della mia infanzia e una invece più recente.

Nel 1957, la sorellastra di mio padre, che allora aveva 44 anni, annegò in una cisterna d’acqua nella tenuta di famiglia in Australia del Sud. Io ero una bambina, sentivo che non si trattava solo di un semplice incidente. Se ne parlava sempre in toni sommessi. Mio padre sosteneva di non saperne nulla, ma io ero sicura che la sua altra sorella – la mia madrina –fosse invece a conoscenza di qualcosa di più. Nonostante tutti i miei sforzi e le numerose domande, evitò sempre abilmente di rispondermi in modo diretto. Quando morì nel 2008, portò con sé quel segreto.

Più recentemente, la migliore amica di mia sorella le ha regalato, per i suoi 50 anni, un’edizione rilegata delle email e delle lettere che si sono scambiate durante più di cinque anni quando erano giovani. A detta loro, erano solite scriversi nei minimi dettagli a proposito di amici, familiari e relazioni varie. Mia sorella ha fatto promettere al marito di distruggere questo libro nel caso le capiti qualcosa, in modo che nessuno possa leggerlo, specialmente i suoi quattro figli e i suoi sei fratelli e sorelle. (Ovviamente, questo fa sì che io voglia leggerlo più di ogni altra cosa.)

Queste storie mi hanno spinto a riflettere sui segreti che tutti noi abbiamo nelle nostre famiglie, e sulle varie ragioni che possono esserci per mantenerli tali.

Prima di iniziare a scrivere Le madrine, ho trascorso vari mesi a immaginare ogni dettaglio della vita di ciascun personaggio: Eliza, la sua complicata madre Jeannie, e le sue madrine Olivia e Maxie, migliori amiche di Jeannie. Volevo anche esplorare l’idea e il ruolo di madrina al giorno d’oggi. Una volta era un rapporto legato alla religione, oggi è è diventata una relazione di supporto, amicizia, assistenza e consiglio, speciale perché viene scelta con questo fine. Nel romanzo, Eliza cresce al sicuro, certa dell’amore materno, sapendo anche di essere amata e tenuta d’occhio dalle sue due madrine – finché un tragico incidente le cambierà la vita, poco prima di compiere 18 anni.

Mi affascina sempre il modo in cui ci trasformano gli eventi drammatici, che si tratti di lutto, amore o trauma. Mi piace anche trascinare in modo inaspettato i miei personaggi al di fuori della propria routine quotidiana, verso nuove situazioni, città e a volte in altri paesi. Subito all’inizio della vicenda de Le madrine, Eliza viene catapultata al di fuori della propria vita sicura, organizzata e solitaria che si è costruita con cura a Melbourne. Si ritrova a Edimburgo, all’interno di una complicata famiglia, insieme alle sue due madrine, a un solitario ragazzino di dodici anni e a una sboccata signora anziana scozzese. Prende così il via tutta una serie di eventi imprevedibili, durante i quali Eliza scopre verità a lungo nascoste sui suoi genitori che non sorprenderanno solamente lei, ma anche le madrine.

Le madrine è ambientato in Australia, Scozia, Inghilterra e Irlanda. I miei romanzi includono spesso ambientazioni internazionali, probabilmente perché io stessa mi sono trasferita molte volte nella mia vita; dalla Clare Valley in Australia del Sud ad Adelaide, poi Londra, Sydney, Melbourne, Tasmania e ora Dublino. Ho anche viaggiato in lungo e in largo. Negli ultimi trent’anni, io e mio marito, che è irlandese, abbiamo fatto avanti e indietro tra i nostri due paesi d’origine. Conosco bene le aspettative e le emozioni del viaggiare, dell’arrivare in una nuova città o in un nuovo paese, per cominciare magari una nuova vita.

Sono stata a trovare una vecchia amica in Scozia prima di cominciare a scrivere Le madrine, e sapevo fin dall’inizio che Edimburgo sarebbe stata la prima meta di Eliza. Mio marito ed io abbiamo fatto un viaggio di ricerca mentre ancora stavo dipanando la trama. Ho poi fatto un secondo viaggio per verificare certi dettagli insieme alla mia nipote diciottenne Ruby; manoscritto finale alla mano, abbiamo verificato posizioni geografiche e descrizioni. Siamo state in tutti i luoghi dove va Eliza – la strada a Haymarket dove la sua madrina Olivia vive nel fittizio Hotel Montgomery; il Royal Mile; lo zoo, Waverley Station e il Botanic Garden.

Ho svolto ricerche anche sugli altri luoghi menzionati nel romanzo, fra cui Gretna Green, la famosa città delle fughe d’amore al confine fra Scozia e Inghilterra, dove ho osservato feste di matrimonio proprio come quella del romanzo. Sono stata in giro per Mayfair a Londra, scegliendo la strada più adatta per Maxie, l’altra madrina di Eliza. Ho trascorso ore alla Tate Gallery per scegliere un quadro che potesse essere speciale per due dei personaggi. Ho viaggiato varie volte verso un luogo in Irlanda che diventerà importante per Eliza (nessuno spoiler, promesso); ci ero già stata in altre occasioni, ma dovevo immaginarmelo attraverso gli occhi di Eliza, come se lo vedessi per la prima volta.

Ho scritto Le madrine nella casa di Dublino, nello studio nell’attico, durante il trascorrere delle stagioni. Alcuni giorni la pioggia batteva contro gli abbaini sopra di me. Una settimana ha nevicato. In primavera, ho scritto accompagnata dal suono dei pulcini di gabbiano che scivolavano e si aggrappavano sul tetto sopra alla mia scrivania. In estate, ho lavorato con in sottofondo i boati della folla nel vicino Croke Park, lo stadio più grande di Irlanda.

Le madrine è stato pubblicato prima in Australia, dove è entrato subito nella Top 10 dei best seller ed è stato finalista al General Fiction Book of the Year Award. È stato per dieci settimane consecutive nella Top 10 best seller, in Irlanda. Sono davvero emozionata dell’imminente pubblicazione italiana con Fazi, e spero che i lettori italiani si lasceranno trascinare nel mondo di Eliza, pieno di segreti di famiglia, misteri, bugie ma anche tanto amore.

 

Monica McInerney

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