«The Seven Moons of Maali Almeida» -Vincitore del Booker Prize 2022

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Direttamente dalla Fiera del Libro di Francoforte, siamo felicissimi e molto orgogliosi di annunciare l’acquisizione di The Seven Moons of Maali Almeida di Shehan Karunatilaka, freschissimo vincitore del Booker Prize 2022!

Neil MacGregor, presidente della giuria del Booker Prize, ha dichiarato:

«Ciò che i giudici hanno particolarmente ammirato e apprezzato nel romanzo è stata l’ambizione della sua portata e l’esilarante audacia delle sue tecniche narrative. Questo è un thriller metafisico, un noir ambientato nell’aldilà che dissolve i confini non solo dei diversi generi, ma anche della vita e della morte, del corpo e dello spirito, dell’est e dell’ovest. È un gioco filosofico che porta il lettore nel “cuore oscuro del mondo”, negli orrori omicidi della guerra civile in Sri Lanka. E una volta lì, il lettore scopre anche la tenerezza e la bellezza, l’amore e la lealtà e il perseguimento di un ideale che giustifica ogni vita umana».

Shehan Karunatilaka è il secondo autore dello Sri Lanka – dopo Michael Ondaatje, che vinse nel 1992 con Il paziente inglese – a vincere il Booker Prize. È emerso sulla scena letteraria mondiale nel 2011, quando ha vinto il Commonwealth Book Prize, il DSL e il Premio Gratiaen per il suo romanzo d’esordio, Chinaman. Nato a Galle, Sri Lanka, nel 1975, Karunatilaka è cresciuto a Colombo, ha studiato in Nuova Zelanda e ha vissuto e lavorato a Londra, Amsterdam e Singapore. Attualmente vive in Sri Lanka.

Le parole dell’autore sul romanzo:

«Ho iniziato a pensarci nel 2009, dopo la fine della guerra civile, ma non ero abbastanza coraggioso per scrivere del presente, quindi sono tornato indietro di 20 anni, ai giorni bui del 1989. Quell’anno è stato il più buio nella mia memoria, a causa della guerra etnica, della rivolta marxista, e della presenza militare straniera. Era un periodo di omicidi, sparizioni, bombe e cadaveri. Ho attinto a molte mitologie per l’idea che lo spirito umano aleggia per sette giorni. Ma la vera svolta è stata vedere l’aldilà come un ufficio visti, come una burocrazia governativa con gli spiriti che vagano in giro, non sapendo dove andare. Abbiamo questa illusione che tutte le nostre domande avranno una risposta quando esaliamo l’ultimo respiro; chiudi gli occhi, li apri e all’improvviso tutto ha un senso».

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