Giovanna Zucca
Mani calde
Una formidabile coppia di protagonisti per un sorprendente romanzo d’esordio.
Romanzo vincitore del Premio Rhegium Julii-Opera Prima nel 2012
Davide ha nove anni e proprio non ne vuole sapere di andare a comprare le cose per la scuola, la mamma insiste e quel banale tragitto tra l’abitazione e il negozio si rivelerà fatale.
In coma, tra il sonno e la veglia in cui è costretto, Davide sente e “vede” le persone distraendosi con le storie degli altri: storie di ospedale, di chiacchiere in corsia, di infermiere e lotte fra medici, come quel “dottore antipatico” che tenterà l’impossibile per salvarlo. Un legame speciale fatto di empatia e sensazioni destinate a durare si formerà fra il medico e il ragazzino: eppure il primo è un uomo schivo, scorbutico, un dio nel proprio lavoro ma incapace di gestire ogni genere di rapporti umani; l’altro è pieno di vita ma immobile su un letto.
Una storia intensa e commovente con la più positiva delle morali: “chi guarisce il prossimo guarisce sé stesso”.
Giovanna Zucca vive a lavora a Treviso come strumentista e aiuto anestesista in sala operatoria. Ha brillantemente esordito nel 2010 con il romanzo Mani calde, una storia d’ambientazione ospedaliera che ha vinto il Premio Reghium Julii Opera Prima 2012. Laureata in filosofia, tiene diversi seminari presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia collaborando attivamente con il Centro interuniversitario di studi sull’etica. In Guarda, c’è Platone in tv! ha immaginato un ritorno dei grandi filosofi ai nostri giorni. Dopo Mani calde, Una carrozza per Winchester è il suo secondo romanzo, che ha ottenuto la menzione d’onore al Premio Merck Serono 2014.
Il giudizio dei librai:
«È un libro che non ti molla un attimo, capace di regalare emozioni inaspettate. La sua forza sta nel rapporto toccante ed emozionale che si crea tra il bambino e il primario: più andavo avanti e più mi sembrava di essere diventata quella mamma disperata fuori dalla porta con la scritta angosciante “VIETATO ENTRARE”. Volevo togliermi dalla mente quel bambino e invece la sua voce mi ha accompagnato in tutti questi giorni, adesso mi dispiace averlo finito! Non credevo davvero di emozionarmi tanto leggendolo».
Piera Montroni, Librerie Coop, Bologna
«Una storia forte di un bambino e di una mamma che si affidano a un
dottore per la loro salvezza. Mi è piacuto moltissimo».
AnnaMaria Regazzoni, Libreria Cattaneo di Lecco
«Una storia intensa, che dimostra come “la ferita dei non amati” crea nell’individuo lo stato di “dolore freddo”. Il disgelo emotivo accade come per miracolo e il lettore è invaso dal
calore della guarigione. Il libro ti prende perchè tocca i punti del dolore e alla fine guarisce».
Daniela Bonanzinga, Libreria Bonanzinga di Messina
»Bellissima lettura. Un libro sensibile, a volte fragile come il filo sottilissimo e tenero che unisce il bambino al chirurgo, filo che diventa di ora in ora, nell’angoscia dell’attesa di segnali positivi, sempre più forte e tenace. Questa testimonianza scritta (anzi pensata) con la semplicità disarmante e commovente del piccolo Davide (si sorride tra le lacrime) ci fa capire quanto siano importanti nella vita “mani calde” che alimentano il linguaggio del cuore, come illustra la bellissima copertina. Intorno a Davide e il primario detto “cafone” personaggi umani, tutti azzeccati e variopinti, assistono e partecipano a questo miracolo dell’amore e fanno diventare questo piccolo capolavoro un romanzo a più voci».
Mariella e Roberto, Libreria Pagina 272 di Roma
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