Serge Joncour è nato il 28 novembre 1961, giorno di sciopero generale. Cosa rimproveratagli per lungo tempo. Ha iniziato ad andare a scuola molto presto, per poi lasciarla. Ha fatto innumerevoli lavori, bagnino, lettore di giornali, doorman, cuoco e redattore pubblicitario, continuando a viaggiare moltissimo, prima di consacrarsi completamente alla scrittura. L'unica costante sono state le pagine bianche, le uniche a seguire i suoi innumerevoli mutamenti. Per il resto Joncour è un tipo a volte timido, discreto e piuttosto maldestro. Appassionato di Calaferte e Huysmans, ha l'arte di descrivere le ambiguità moderne e i piccoli conflitti quotidiani. Il suo terreno prediletto è all'interno della famiglia, fulcro di tutte le intime miserie. Il suo stile si caratterizza per essere privo di qualunque narcisismo, qualità che dona freschezza alla sua scrittura e per un'empatia contagiosa con i suoi personaggi, magnetici: come tante persone timide, Serge Joncour sembra leggere nell'animo umano come in un libro aperto. Il gioco di Boris, pubblicato in Italia da Fazi Editore nel 2006, ha suscitato inoltre la curiosità del regista Chabrol, appassionato di intrighi familiari, che lo sta valutando per trarne un film.