Karim Miské
Arab Jazz
Traduzione di Maurizio Ferrara
Studioso del mondo arabo, dell’Islam e del mondo africano, Miskè affronta qui il tema del fondamentalismo religioso in un’ottica nuova, mostrando come anche i gruppi religiosi più ostili riescano a dialogare tra loro se gli obiettivi sono il denaro e il potere.
Parigi, 19° arrondissement, un ambiente cosmopolita, vivace e creativo. Ahmed Taroudant, affetto da una depressione cronica, vive grazie ai sussidi sociali. Trascorre le giornate leggendo e ascoltando musica jazz. La sua esistenza si svolge all’interno di un quadrato di strade ben definito, i cui punti di riferimento sono la bottega di Sam il barbiere, la libreria di Monsieur Paul ed il suo stesso appartamento. Il giorno in cui la giovane vicina di casa viene trovata morta, vittima di un omicidio particolarmente efferato, Ahmed è l’indiziato perfetto anche se i due poliziotti che seguono il caso non credono a una pista tanto scontata. La soluzione del crimine si nasconde invece nelle maglie del traffico di una nuova droga chimica i cui artefici appartengono a differenti e oltranzisti credi religiosi.
Karim Miskè è nato nel 1964 ad Abidjan da padre mauritano e madre francese. Cresciuto a Parigi, si è trasferito a Dakar per gli studi in giornalismo. È da più di vent’anni regista di documentari che vengno trasmessi su Arte, France 2 e Canal+. A partire dal 2010 pubblica numerosi articoli sul tema del razzismo e tiene un blog sul sito de «les inrockuptibles». Arab Jazz è il suo primo romanzo. Nel 2012 ha vinto il Grand prix de littérature policière.
«Karim Miské, nuovo arrivato del noir francese, si distacca in maniera singolare dalla produzione francese. Un romanzo brillante e promettente».
Le Monde
«Un ingresso notevole nel genere del poliziesco. Due poliziotti che potrebbero essere frutto della penna di Fred Vargas, non ci si annoia mai: è nato uno scrittore ed è una buona notizia, non appena imparerà a correre, sarà difficile da riacciuffare».
L’Express
«Impossibile lasciarsi sfuggire questo poliziesco drammaticamente attuale sulla convivenza tra i nuovi fondamentalisti islamici ed ebrei».
Le Point
«Karim Miské sa descrivere un universo, creare un ambientazione e mettere in scena un primo romanzo noir sulla manipolazione dei poteri (siano essi politici o religiosi) con una dose opportuna di sensualità che non guasta affatto».
Lire
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