Carl Rhodes
Capitalismo woke
Come la moralità aziendale minaccia la democrazia
Prefazione di Carlo Galli
Traduzione di Michele Zurlo
Dagli spot di Gillette contro la mascolinità tossica ai miliardi di dollari donati da Jeff Bezos, CEO di Amazon, per la lotta al cambiamento climatico, fino alla sponsorizzazione di movimenti di massa come Me Too e Black Lives Matter. Sono sempre di più le grandi aziende che decidono di abbracciare cause politiche tradizionalmente progressiste (diritti civili, sostenibilità ambientale, antirazzismo, giustizia sociale), una tendenza che è stata definita capitalismo “woke”, ovvero sveglio, consapevole. Carl Rhodes ricostruisce la storia di questo importante fenomeno nato alla fine del XX secolo ed esploso nel XXI – dalla responsabilità sociale d’impresa degli anni Cinquanta al neoliberismo degli anni Ottanta, passando per l’appropriazione del termine woke, in origine usato dalla cultura afroamericana, fino ai dibattiti odierni – e discute criticamente che cosa esso significhi per il futuro della democrazia. Esaminando numerosi esempi di strategie aziendali politicamente corrette, Rhodes evidenzia come l’ascesa del capitalismo woke nella vita economica e politica contemporanea abbia conseguenze pericolose. Lungi dal risolvere i problemi della società, l’attivismo di multinazionali che dominano molti aspetti della nostra vita ha effetti antiprogressisti: trasformando la moralità in profitto, esso non solo legittima e consolida un’economia globale in cui miliardari e corporation si accaparrano quote sempre maggiori di ricchezza, ma espande il potere delle imprese a scapito delle istituzioni della democrazia. Come nota Carlo Galli nella prefazione, «il capitalismo woke qui è criticato non perché le campagne che sponsorizza sono sbagliate, o perché fa politica invece che profitti, né perché è poco coerente, ma perché è una funesta degenerazione delle forme politiche occidentali […] manifesta, dandola per ovvia e irreversibile, la fine della distinzione tra politica, società e terzo settore […] L’economia non si limita a invadere l’intera società, ma si sostituisce direttamente allo Stato».
Brillante e avvincente, il libro di Rhodes è un testo fondamentale per comprendere uno dei trend politici ed economici più rilevanti dei nostri tempi.
«È tempo di abbandonare l’idea che le imprese, in quanto attori principalmente economici, possano in qualche modo aprire la strada politica per un mondo più giusto, equo e sostenibile. Il capitalismo woke è una strategia per mantenere lo status quo economico e politico e per sedare ogni critica. Questo libro è un invito a opporgli resistenza e a non farsi ingannare».
Carl Rhodes
«Gran bel libro; forte capacità critica, pacata ma radicale; lettura scorrevole e piacevole; testo ricco, informato; argomentazioni acute e ragionevoli, impeccabili, del tutto condivisibili».
Carlo Galli, professore dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
«Mai prima d’ora l’ambiente di lavoro è stato così politicizzato e le aziende faticano per adattarsi alle richieste dei consumatori e dei dipendenti più giovani… [Capitalismo woke] esamina la storia di questo fenomeno, le cause politiche che ha abbracciato e le implicazioni per tutti noi».
«Financial Times»
«Carl Rhodes analizza come l’abbraccio calcolato del mondo aziendale alla giustizia sociale rappresenti una seria minaccia per la società. Questo libro non solo svela le ipocrisie e la natura egoistica del capitalismo woke, ma anche il suo effetto nefasto sulla democrazia».
«London School of Economics Review of Books»