Eduardo Lago
Chiamami Brooklyn
Traduzione di Maria Nicola
Néstor, un giornalista del «New York Post», viene a sapere che il suo mentore e migliore amico, Gal Ackerman, è morto. Figlio di un volontario italiano delle brigate internazionali adottato da una coppia di americani durante la guerra civile spagnola, Gal lascia dietro di sé un romanzo incompiuto, il lavoro di tutta una vita, centinaia di pagine disseminate di appunti, annotazioni, ricordi di cui ha riempito i suoi quaderni, i suoi diari. Un’officina creativa dissestata e frammentaria con la quale, per tener fede a un tacito patto, Néstor è costretto a confrontarsi; e che, per uno strano gioco del destino, lo costringerà a rintracciare le orme dell’amico lungo un frastagliato crinale geografico che da New York lo condurrà a Coney Island, alle fumerie d’oppio di Chinatown, a Madrid, alla Toscana. Con fatica,pazientemente, il protagonista riuscirà così a rimettere in piedi il disegno di un’esistenza di cui si accorgerà di non sapere quasi nulla: non la complessa genealogia familiare, non le ossessioni e i moventi che hanno condotto l’amico a scrivere. E neppure l’identità della sola lettrice che Ackerman desiderasse raggiungere davvero e alla quale ogni pagina, ogni appunto, ogni ricordo, era segretamente dedicato.
«Chiamami Brooklyn è il miglior romanzo dell’anno».
El Mundo
«Eduardo Lago ha sorpreso tutti. Chiamami Brooklyn è un’opera emozionante e una magnifica narrazione meta letteraria».
El País
«Lago sa immergersi nelle tenebre e abbagliarci con la luce della sua scrittura».
La Vanguardia
– 09/11/2008
Una vita nascosta
– 09/11/2008
Giro del mondo sulla memoria
– 13/11/2008
Recherche per l’amico morto
– 01/11/2008
Attenti a quel libro
– 01/11/2008
Da NY alla Toscana inseguendo ricordi
– 31/10/2008
Chiamami Brooklyn
– 01/10/2008
Romanzo