«C’è poco da girarci intorno, alle ultime elezioni la sinistra italiana, quella vissuta tra mille traversie, cambiamenti, terremoti, sconfitte e vittorie, scissioni (molte) e riunificazioni (poche), quella sinistra nata nel dopoguerra, divisa tra socialisti e comunisti prima, sommersa dal Sessantotto, lacerata dagli anni Settanta, esplosa in mille gruppi e gruppetti, ferita gravemente dal terrorismo, rimessa al mondo negli anni Ottanta grazie a un suo ex (Craxi), travolta dal crollo dell’Urss ma capace di ritrovare un suo senso seppur precario, sconvolta da Berlusconi e dalla Lega, in grado addirittura di arrivare al governo due volte per il rotto della cuffia…
Ecco, quella sinistra non c’è più».
La sinistra italiana è morta per sempre? E quando si è celebrato il suo funerale, il 14 aprile 2008, o due anni prima, quando in teoria aveva vinto le elezioni? O magari molti anni (e governi) fa? Una morte lenta e quasi voluta – un’eutanasia appunto – o invece una violenta implosione che l’ha frammentata in partiti e fazioni, dividendo e scoraggiando irrimediabilmente i suoi elettori?
Riccardo Barenghi spiega le ragioni della terribile débâcle che ha travolto Pd e Sinistra Arcobaleno; per farlo, va a indagare gli errori, storici e recenti, di questa parte politica: la perdita di ideali, la mancanza di nuove idee, le tante scissioni, la debolezza delle leadership. Nella sua spietata analisi, arricchita da retroscena inediti, Barenghi individua le diverse cause del fallimento del centrosinistra: le incapacità di Prodi, le mire di D’Alema, le velleità di Veltroni, le ambizioni di Bertinotti… Tutta la sinistra quindi, quella moderata e quella radicale, è stata ugualmente incapace di capire quel che stava succedendo nel paese e di offrire un’alternativa efficace alla nuova ondata del berlusconismo. Ma cosa succederà d’ora in poi? Ci vorrebbe un’idea forte, capace di rimotivare quei milioni di persone ormai rassegnate alla sconfitta. Riusciranno a trovarla gli attuali leader del Partito Democratico e di quel che resta della sinistra, oppure bisognerà aspettare che un’altra generazione esca finalmente allo scoperto?
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