Arthur Phillips
Il re ai confini del mondo
Traduzione di Silvia Castoldi
Inghilterra, 1601. La regina Elisabetta I è in fin di vita. Non ha avuto figli: il suo è un regno privo di erede, e i potenziali successori cominciano a tramare. Il trono spetterebbe a Giacomo VI di Scozia, ma a corte si vocifera che il re nasconda qualcosa. Ha tutte le ragioni per affermare di essere protestante, ma se segretamente condivide il cattolicesimo della sua famiglia, allora quarant’anni di guerra di religione saranno stati inutili. È un rischio che il paese non può permettersi. Qual è, quindi, la vera fede di Giacomo VI? A Geoffrey Belloc, tra i più abili collaboratori della corona, viene affidato il compito di ideare un test per scoprirlo. Belloc arruola Mahmoud Ezzedine, un medico musulmano rimasto in Inghilterra dopo l’ultima visita diplomatica dell’impero ottomano, come suo agente sotto copertura. È l’uomo perfetto per il lavoro: è un outsider, bloccato da anni su quell’isola fredda, umida e primitiva. Pur di riabbracciare la moglie e il figlio è disposto a tutto.
Una scrittura superba, una caratterizzazione psicologica acuta e una trama perfettamente congegnata fanno di Il re ai confini del mondo un magistrale romanzo storico e al tempo stesso un avvincente romanzo di spionaggio, in cui ogni personaggio gioca la sua partita su tavoli diversi, cercando di anticipare gli altri e scrivendo, mossa dopo mossa, il copione della Storia.
«A tratti evoca Hilary Mantel, John le Carré e Graham Greene, ma la trama insidiosa che lo trascina è puro Arthur Phillips».
«The Wall Street Journal»
«In Il re ai confini del mondo i fan di Arthur Phillips riconosceranno – e i nuovi lettori saranno felici di scoprire – il coinvolgente mix di erudizione, brio e sentimento. Phillips è unico, e in ottima forma».
Jennifer Egan
«Uno dei migliori scrittori d’America».
«The Washington Post»
«Una nuova, grande performance… Fa pensare al magistrale Wolf Hall di Hilary Mantel, ma forse in modo ancora più evidente ai romanzi di Graham Greene… Una rara combinazione di finezza letteraria e trama avvincente, un altro trionfo di Arthur Phillips».
«Kirkus Reviews»
«Phillips ricostruisce un’epoca in maniera magistrale e infarcisce la narrazione di colpi di scena sorprendenti. Questo romanzo intelligente e sinuoso ricorda i drammi storici di Hilary Mantel e i thriller di John le Carré, e risuonerà nella mente dei lettori».
«Publishers Weekly»