Michele Martelli
Quando Dio entra in politica
Prefazione di Giulio Giorello
Divorzio, aborto, eutanasia, coppie di fatto, procreazione assistita: temi sensibili, che spesso dividono l’opinione pubblica. Da una parte, i difensori di un’etica laica e della separazione assoluta fra Stato e Chiesa; dall’altra, gli interventi di Benedetto XVI e della Cei di Ruini e Bagnasco volti a ridefinire le scelte morali praticabili per i cattolici. «Non escludere Dio dalla sfera pubblica», «Non commettere i peccati di bioetica», «Ricordati che le coppie di fatto sono fuori dalla legge di Dio» sono solo alcuni dei nuovi comandamenti che sembrano aver soppiantato l’antico decalogo. La Chiesa cattolica torna così alla ribalta nel dibattito pubblico italiano grazie anche al sostegno di politici, giornalisti, opinionisti e intellettuali (teocon, teodem, atei devoti, postsecolari o islamofobi). All’interventismo politico del Vaticano, Michele Martelli, professore di Filosofia morale all’Università di Urbino – preferisce l’idea di una politica razionale, laica, democratica. Tutte le religioni, infatti, hanno piena libertà di espressione e organizzazione nella società civile; ai loro rappresentanti terreni, però, non va riconosciuta la pretesa di occupare lo Stato o di porlo sotto tutela, dettando o orientando l’attività legislativa di partiti, governi e parlamenti.
Criticando le istanze dogmatiche e assolutistiche delle alte gerarchie ecclesiastiche, ma non il cattolicesimo in quanto tale, questo libro individua anche la matrice di un altro cristianesimo: quello delle correnti ereticali ed egualitarie, della Chiesa dei poveri e dei diseredati, delle comunità di base.
«Michele Martelli non risparmia i suoi strali polemici a pretese teoriche e morali avanzate in nome delle più diverse religioni, pur concentrandosi soprattutto su quelle che ci vengono dal cattolicesimo romano. Non possiamo che augurarci che coloro che si sentono colpiti dalla sua vis polemica sappiano rispondergli con altrettanta decisione sul piano dell’argomentazione».
Giulio Giorello
– 28/10/2008
PUBBLICATO DA FAZI EDITORE L’ULTIMO LIBRO DI MICHELE MARTELLI “‘QUANDO DIO ENTRA IN POLITICA”
– 08/10/2008
Quando Dio entra in politica: intervista a Michele Martelli
Ponendo in forma interrogativa il titolo del suo libro, che succede
quando Dio entra in politica?
Ieri: crociate, guerre sante, stermini
e persecuzioni di eretici e dissidenti. Oggi: opposizione ai nuovi diritti
civili (divorzio, aborto, eutanasia, coppie di fatto, procreazione assistita),
e, nel caso del terrorismo islamico, ritorno al jihad.
Nel nuovo decalogo ratzingeriano (o ruiniano o bagnaschesco) troviamo
anche che le coppie di fatto sono fuori dalla legge di Dio. Secondo lei,
perché?
Perché per i dogmi cattolici, stabiliti dalle gerarchie
clericali, la sessualità è consacrata dal matrimonio indissolubile e finalizzata
alla procreazione; perciò è etero – e non omo – sessuale; al di fuori di tali
norme, è peccato. In realtà le coppie di fatto, rifiutando il matrimonio e
l’obbligo della procreazione, e vivendo liberamente e spesso felicemente la loro
sessualità, non si pongono fuori dalla presunta legge di Dio, di cui nulla
sappiamo, bensì fuori dal controllo oppressivo e sessuofobico delle
gerarchie.
Spesso noi gay siamo accusati di vittimismo e di starci sempre a
lamentare delle ingerenze della chiesa cattolica: lei che ne
pensa?
Gay e lesbiche sono vittime storiche della prepotenza
clericale e dell’oscurantismo cattolico in fatto di sessualità. Il pensiero
unico non ama il molteplice, il diverso. Se ne ha i mezzi, lo schiaccia.
E a chi dice che, in fin dei conti, papa e vescovi (ma anche
rappresentanti di altre religioni) si rivolgono ai loro fedeli, che
risponde?
Papi e vescovi si rivolgono (il che non vale per tutte le
religioni) non soltanto ai fedeli, ma all’umanità intera; con Cristo, Dio è
entrato nella storia per salvarci tutti: perciò tutti siamo sotto la sua
giurisdizione; niente e nessuno può sfuggire al suo potere, cioè al potere del
suo vicario e della sua Chiesa, che è dunque un potere totalitario. Da ciò il
precetto ratzingeriano di “non escludere Dio dalla sfera politica”. Magari la
Chiesa si rivolgesse solo ai fedeli! Il fatto è che vuole imporre anche a chi
non crede comportamenti e scelte di vita di chi crede.
– 25/09/2008
Michele Martelli
– 06/09/2008
Se anche Dio entra in politica