Mark Lynas
Sei gradi
La sconvolgente verità sul riscaldamento globale
Traduzione di Thomas Fazi
Prefazione di Luca Mercalli
Intere zone inabitabili. Popolazioni sterminate. Molte aree del globo desertificate. Altre devastate da alluvioni e uragani. Benvenuti in un mondo più caldo di sei gradi. Benvenuti nel futuro.
Nel 2001, il Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (ipcc, vincitore del Nobel per la pace nel 2007) pubblicò uno studio sconvolgente in cui prevedeva che, se l’umanità non avesse cambiato rotta, entro la fine del secolo la temperatura globale sarebbe aumentata da un minimo di 1,4 a un massimo 5,8 °C. In questo libro Mark Lynas, giornalista e attivista britannico, per la prima volta ci descrive, grado per grado, le conseguenze di un tale cambiamento climatico – apparentemente di poco conto – sulla Terra. E sulla vita di ognuno di noi.
1 °C in più: gran parte delle barriere coralline e dei ghiacciai scomparirebbero.
2 °C: l’arcipelago di Tuvalu, nell’oceano Pacifico, verrebbe completamente sommerso.
3 °C: la maggioranza della foresta amazzonica verrebbe distrutta da incendi e periodi di siccità; in Europa si avrebbero le temperature che attualmente si registrano in Medio Oriente e in Nord Africa.
4 °C: il livello degli oceani si innalzerebbe al punto di distruggere paesi quali il Bangladesh e l’Egitto e sommergere città come Venezia.
5 °C: milioni di persone sarebbero costrette a lasciare le aree in cui vivevano perché oramai inabitabili, scatenando conflitti per il controllo delle ultime risorse presenti sul pianeta.
Ma con 6 °C in più, quasi tutte le forme di vita (compresa quella umana) scomparirebbero.
Per quanto possa sembrare surreale, le tesi di Mark Lynas non sono fantascientifiche né sensazionaliste, ma frutto di uno studio rigoroso e ben documentato sugli esiti catastrofici del nostro attuale modello di sviluppo. Il nostro destino, sottolinea però Lynas, non è ancora deciso. Siamo ancora in tempo per invertire la rotta, o perlomeno tenere sotto controllo gli effetti più devastanti del riscaldamento del globo. Ma bisogna agire subito: ignorare l’avvertimento di Sei gradi potrebbe rivelarsi fatale…
«Il libro di Lynas può contribuire ad aumentare la presa di coscienza dei cittadini italiani».
dalla prefazione di Luca Mercalli
«Vi avverto: Sei gradi è terrificante».
«Sunday Times»
«Scritto con passione e corredato da un’impressionante quantità di informazioni».
«The Guardian»
«Un apocalittico abbecedario su cosa aspettarsi se il mondo si surriscalderà».
«Financial Times»
«Mark Lynas dipinge uno scenario da brivido del disastro che accadrà se non agiamo adesso».
«Daily Mail»
«Regalate questo libro a tutti quelli che conoscete: potrebbe salvargli la vita».
«New Statesman»
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LIBRI: ‘SEI GRADI’ DI MARK LYNAS
Roma, 17 set. – (Adnkronos/Adnkronos Cultura) – Intere zone inabitabili, popolazioni sterminate, molte aree del globo desertificate, altre devastate da alluvioni e uragani. Questo l’apocalittico scenario per il futuro descritto nell’ultimo libro dello scrittore e giornalista inglese Mark Lynas “Sei gradi”, un importante saggio sulle conseguenze del riscaldamento globale, pubblicato negli Stati Uniti dal National Geographic. Edito da Fazi, il volume in libreria a partire dal prossimo 26 settembre, verra’ presentato dallo stesso autore, il 27 settembre, al festival “Torino Spiritualita’” insieme al climatologo Luca Mercalli, che ha curato anche la prefazione del volume.
Nel 2001, il Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici pubblico’ uno studio sconvolgente in cui prevedeva che, se l’umanita’ non avesse cambiato rotta, entro la fine del secolo la temperatura globale sarebbe aumentata da un minimo di 1,4 a un massimo di 5,8 gradi. In questo libro Mark Lynas, giornalista e attivista britannico, per la prima volta descrive, grado per grado, le conseguenze di un tale cambiamento climatico sulla Terra e sulla vita di ognuno di noi.
Con sei gradi in piu’, quasi tutte le forme di vita, compresa quella umana, scomparirebbero. Tesi, quella di Mark Lynas, frutto di uno studio rigoroso e ben documentato sugli esiti catastrofici del nostro attuale modello di sviluppo. Il destino della Terra, sottolinea pero’ l’autore, non e’ del tutto deciso. L’umanita’ e’ ancora in tempo per invertire la rotta, o almeno per tenere sotto controllo gli effetti piu’ devastanti del surriscaldamento del globo.
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