Vincenzo Cerracchio

Uno sparo nel buio

Collana:
Numero collana:
16
Pagine:
378
Codice ISBN:
9788893250115
Prezzo cartaceo:
€ 15
Codice ISBN ePub:
9788893252386
Prezzo eBook:
€ 6.99
Data pubblicazione:
15-06-2017

Roma, 1922. Presso la Corte d’Assise si svolge il processo per l’omicidio di Bice Simonetti, il cui cadavere è stato ritrovato la mattina del 4 gennaio 1918 sul Lungotevere Marzio. L’imputato, Ignazio Mesones, figlio di un diplomatico peruviano e marito della vittima, è accusato di aver ucciso la donna con un colpo di pistola alla tempia con l’intento di simularne il suicidio. Il caso sembra piuttosto semplice da risolvere, se non fosse per l’ipotesi, sempre più plausibile, di un eclatante scambio di persona per le evidenti condizioni fisiche dell’imputato: l’uomo, da anni, è completamente cieco.
Testimonianze infervorate e perizie controverse smuovono le acque di un’indagine la cui soluzione appare sempre più difficile, ostacolata da deposizioni contraddittorie, minacce recapitate per mezzo di sgrammaticate lettere anonime, traffici di droga sotterranei e la comparsa di strane figure sulla scena. L’esito del processo si sposta presto sui giornali, dove gli articoli di cronaca si fondono sapientemente con i pareri personali degli autori dei vari pezzi, che condannano o assolvono imputati e testimoni prima ancora che la giustizia abbia fatto il suo corso. Sullo sfondo c’è l’Italia del primo dopoguerra, l’Italia dei governi deboli e dell’incertezza politica, dei duelli d’onore e dei violenti scontri di piazza, della lotta all’analfabetismo e dei primi passi verso l’emancipazione femminile.
Basandosi su una storia vera, Vincenzo Cerracchio ci regala un giallo sottile e suggestivo, avvolgendolo con maestria e romanticismo nell’atmosfera nostalgica dei profumi, dei colori e dei sapori della Roma degli anni Venti.

Il pretorio era andato affollandosi rapidamente di magistrati, avvocati e giornalisti. Sguardi curiosi avevano seguito gli imputati al loro ingresso. Mesones si era raggomitolato terreo in un angolo della gabbia, prima di essere convocato davanti alla corte. Di Maria De Angelis ora s’intravedeva solo il collo bianco, era girata verso il tavolo della giuria con la veletta abbassata.

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