“Un libro perfetto da leggere sotto l’ombrellone!”, oppure, “È solo una lettura da ombrellone!”.
Che sia usato in termini positivi a indicare leggerezza, o in maniera spregiativa per tacciare di mediocrità, non amo l’accostamento libro-ombrellone.
“Libro da ombrellone” è un modo di dire che offende i libri, le scelte dei lettori e, probabilmente, anche gli stessi ombrelloni: perché una panchina nel parco, o il sedile del tram, dovrebbero avere più credibilità letteraria di un ombrellone?
E soprattutto chi l’ha detto che d’estate si debbano necessariamente leggere libri leggeri?
In vacanza siamo rilassati, comodi e con molto tempo a disposizione, perché dunque non approfittarne per dedicarci a uno di quei classici che desideriamo leggere da anni, ma che non troviamo mai l’occasione d’approcciare?
La spiaggia non vi sembra il posto più adatto per affrontare letture corpose e impegnative? Potreste avere ragione, ma la fermata dell’autobus, il tavolino del bar sul quale ingollate un panino in pausa pranzo, o qualunque altra situazione della frenetica routine quotidiana, non sembra costituire una circostanza propizia alle letture impegnative.
Se c’è un momento nel quale possiamo concederci davvero qualunque tipo di lettura, quello è l’estate!
Il romanzo L’annusatrice di libri, narra la storia di Adelina, una quattordicenne che perde misteriosamente la capacità di lettura ma, altrettanto inspiegabilmente, scopre di poter leggere con l’olfatto.
Privata per molto tempo della possibilità di leggere, quando Adelina scopre la sua particolare facoltà inizia una vorace scorpacciata di libri, scegliendo per lo più tra i classici della letteratura internazionale.
Prendendo spunto dalle letture di Adelina ne L’annusatrice di libri, proverò a offrirvi qualche spunto per scegliere i libri da infilare nella borsa da spiaggia.
Moby Dick di Herman Melville: i classici che la giovane Adelina annusa ne L’annusatrice di libri sono letture che affrontai all’incirca alla sua età, fa tuttavia eccezione Moby Dick che lessi molto tardi, scoraggiata da commenti del tipo: “Sarà anche un capolavoro, ma è così pesante; un vero mattone!”. Ciò che i miei cattivi consigliere omisero di rivelarmi è che, sì, Moby Dick è lunghetto – non ci vuole una scienza, per capirlo basta osservare le dimensioni del volume –, ma è molto scorrevole e divertente. Anche se “non ce lo dicono”, Moby Dick è una storia costellata di momenti esilaranti: provare per ridere.
Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij: i classici non sono sempre dei tomi da centinaia e centinaia di pagine, Le notti bianche, per esempio, è una storia breve ma indimenticabile. È stato uno dei primi romanzi che ho letto – e che continuo a rileggere –, ed è anche il primo su cui Adelina sperimenta le sue facoltà di lettura olfattiva:
La ragazza iniziò a far scorrere l’indice sui dorsi dei volumi nella speranza che uno di essi le risultasse familiare; poi, d’un tratto, ecco di nuovo la fragranza salmastra che poco prima l’aveva investita. Possibile che quell’odore provenisse da un libro? Prese a ricercarne l’origine e, una volta individuata, estrasse il libro dal quale sembrava emanare il sentore, lo aprì e tuffò il naso tra le pagine; al fresco odore di fiume si aggiunse un effluvio tiepido, più tenue ma altrettanto liquido: lacrime! Una ragazza, sul lungofiume di una città lontana, versava lacrime di delusione. Adelina non aveva mai sospettato che la delusione potesse avere un odore, e invece eccolo lì, limpido e struggente. Poi una folata inebriante, dolce e acre insieme, si sprigionò all’apparire di un giovanotto dall’aria mesta e trasognata.
Tre uomini in barca di Jerome K. Jerome: trovate che le atmosfere malinconiche non si addicano alle vacanze? Eccovi dunque Tre uomini in barca, un classico della comicità, che circola voce sia una lettura per ragazzi. Se non avete mai letto Tre uomini in barca e Tre uomini a zonzo, vi suggerisco di ricredervi su questa diceria e tuffarvi nella loro lettura: la vostra scelta sarà ripagata da irrefrenabili risate.
«Hai scelto un libro spassosissimo», si congratulò l’avvocato. «Si tratta di Tre uomini in barca di Jerome».
La ragazza inalò la fragranza di un’altra pagina e una lieve fitta le scosse le tempie, ma la sensazione sgradevole fu subito oscurata da una risata.
L’abbazia di Northanger di Jane Austen: uno dei libri con i quali Adelina si intrattiene ne L’annusatrice di libri è Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Per le vostre vacanze preferisco tuttavia consigliarvi un titolo meno noto, forse il meno conosciuto dell’autrice, che a mio avviso si adatta splendidamente alle atmosfere estive: ne L’abbazia di Northanger Catherine, la giovane protagonista, è una vorace lettrice di romanzi gotici, genere molto in voga tra le ragazze dell’epoca. Catherine, che vive in campagna con la sua modesta e numerosa famiglia, viene invitata da dei conoscenti a trascorrere le vacanze a Bath. Nella prestigiosa località balneare, la ragazza fa amicizia con una coetanea che la invita a passare qualche giorno nella residenza della sua ricca famiglia, sita in un’antica abbazia. La grande fantasia della protagonista, alimentata dalle tante letture gotiche e dall’atmosfera misteriosa dell’antica abbazia, darà vita a un carosello di divertenti equivoci. Purtroppo, però, anche la stessa Catherine sarà vittima di un grosso equivoco, che non voglio togliervi il gusto di scoprire.
Come ben sa Adelina, la protagonista de L’annusatrice di libri, ogni libro ha un suo profumo, e i classici profumano d’estate. Buone vacanza e buone letture a tutti!
Desy Icardi