AA. VV.
Cento romanzi italiani (1901-1995)
Cento Romanzi italiani per un secolo: la biblioteca ideale del Novecento
Presentazione di Giovanni Raboni
Letture di:
Antonella Anedda, Francesca Borrelli, Simone Caltabellota, Rocco Carbone, Silvana Castelli, Valentino Cecchetti, Massimo Cescon, Arnaldo Colasanti, Riccardo D’Anna, Giovanna De Angelis, Tommaso Debenedetti, Paolo Del Colle, Stefano Giovanardi, Rita Guerricchio, Filippo La Porta, Raffaele Manica, Mauro Martini, Francesco Neri, Massimo Onori, Marco Paladini, Gabriele Pedullà, Silvio Perrella, Aurelio Picca, Fabio Pierangeli, Attilio Scalpellini, Emanuele Trevi, Marco Vallora.
Tempo di consuntivi. Domandiamoci: il romanzo italiano del Novecento è solo un fenomeno minore rispetto alle grandi tradizioni straniere (col paradosso di poche eccezioni che esaltano ancor più una limitatezza letteraria) o forse è un mondo più complesso, capace davvero di varietà e di esempi straordinari? Giovanni Raboni, nella sua presentazione, gioca al rialzo: crede in un «bilancio decisamente e sorprendentemente in attivo». I Cento romanzi italiani sono il tesoretto di un secolo, la biblioteca ideale di una letteratura presentata e raccontata senza pregiudizi. Ogni romanzo è affidato ad un ritratto veloce, quanto più intenso. L’inizio è il 1901; il termine la nostra piena contemporaneità, il 1995. Chi leggerà questo libro ritroverà cento scommesse, decine di giochi di torre, esclusioni e istantanee dichiarazioni di fede. Forse si ritroverà in mano un piccolo cd-rom di carta: un libro di informazione e di discussioni; un libro di letture appassionate (schizzi, taccuini di studio, improvvise insolenze, più che semplici schede); un libro insomma di memorie e di viva intelligenza, come se raccontare i cento romanzi di un secolo fosse ancora una volta il modo migliore per capire l’uomo, il paesaggio, i limiti e la grandezza del nostro tempo contemporaneo.