Michel de Montaigne
Coltiva l’imperfezione
A cura di Federico Ferraguto
Con questo volume, primo di una serie di sette, si avvia la ripubblicazione integrale dei Saggi di Michel de Montaigne. Questa nuova edizione avrà una nuova traduzione più accessibile e moderna e per la prima volta tutta l’opera del filosofo e scrittore francese sarà divisa su base tematica.
Questa edizione in sette volumi dei Saggi di Montaigne nasce con lo scopo di riproporre al lettore italiano i testi del pensatore francese in una forma più accessibile. Corredati di prefazione e apparato critico, i sette volumi ricostruiscono il disegno unitario dell’opera complessiva di Montaigne e legano l’autore agli aspetti più significativi dell’esistenza quotidiana. La prima uscita, Coltiva l’imperfezione, si concentra su quei saggi (Del giudicare della morte altrui, Dei cannibali, Dell’ubriachezza e altri) in cui Montaigne, cosciente degli umani limiti e manchevolezze, coltiva l’imperfezione come ricchezza perché sa che è proprio questa a renderlo l’individuo che è. Dà inoltre prova di essere uno dei primi umanisti a credere nella tolleranza e nel relativismo culturale, illustrando quanto radicalmente il modo di vivere dell’uomo cambi al variare delle latitudini e, per toccare queste differenze con mano, invitando il suo lettore a viaggiare con lui.
Michel de Montaigne nacque nel 1533 a Bordeaux da una famiglia nobile. Educato secondo l’uso dell’umanesimo nel culto della classicità, dopo gli studi esercitò come consigliere presso il Parlamento di Bordeaux, città di cui in seguito divenne sindaco. Visse nel sanguinoso periodo delle guerre di religione e ne rimase così scosso che a trentasette anni decise di abbandonare la vita mondana per ritirarsi nel suo castello a meditare, studiare e comporre i Saggi. Morì nel 1592. A oggi è considerato uno dei pionieri del pensiero moderno.