Elido Fazi - Gianni Pittella
Breve storia del futuro degli Stati Uniti d’Europa
Fazi e Pittella riflettono sulle questioni ancora irrisolte all’interno del progetto europeo e auspicano un ritorno della politica dopo la dittatura della finanza.
Il 2012 è stato un anno di svolta per l’Europa. I leader europei, a partire da Angela Merkel, quasi di malavoglia e passo dopo passo, si sono definitivamente convinti che per salvare l’euro non ci sia altra strada che quella dell’Unione Politica con la costruzione degli Stati Uniti d’Europa.
L’Europa unita, se e quando si farà, non potrà essere soltanto un’unione fiscale e monetaria, ma un vero e proprio Stato federale in grado di assumere su di sé, almeno in parte, i debiti degli Stati nazionali, capace di emettere attraverso un proprio Tesoro federale gli Eurobond e di farsi promotrice di una seria riforma del sistema monetario internazionale, per evitare una eccessiva e repentina rivalutazione dell’euro rispetto al dollaro e alla altre monete. Un’Europa che non si può arrendere al trionfo della finanza e che deve fare le proposte necessarie per assicurare una corretta circolazione del traffico finanziario nonché attuare politiche che creino occupazione. La politica neoliberista fatta finora, prima l’austerità e poi la crescita, si è dimostrata sbagliata. Bisogna tornare a Keynes che l’aveva capovolta: sono gli investimenti a creare risparmio, reddito e lavoro. Il libro ripercorre gli avvenimenti più importanti del 2012 – come il Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno 2012 che ha tracciato le linee quello che dovrebbe essere l’assetto futuro dell’UE prevedendo una unione bancaria, una unione di bilancio, una unione economica e poi una unione politica e prova a immaginare lo sviluppo futuro del progetto europeo. Fazi e Pittella, convinti europeisti, materializzano davanti ai nostri occhi gli Stati Uniti d’Europa come un’imperdibile opportunità di progresso politico.
Elido Fazi dopo la laurea in Economia, ha conseguito a Manchester un Master of Arts con una tesi sulla teoria post-keynesiana della distribuzione del reddito, in parte apparsa sul «Cambridge Journal of Economics». Alcuni suoi scritti sono stati raccolti nel volume Post Keynesian Theory of Growth and Distribution (Londra, 1993). È autore di romanzi (l’ultimo Bright Star, pubblicato nel 2010) e di saggi (gli ultimi, editi nel 2012 sono La terza guerra mondiale? La verità sulle banche, Monti e l’euro e La terza guerra mondiale? Chi comanda, Obama o Wall Street?)
Gianni Pittella è il primo vicepresidente del Parlamento Europeo e in questa veste è responsabile per i rapporti tra il Parlamento Europeo, il modo arabo e l’America Latina. Esperto di questioni economico-monetarie, segue le Commissioni Affari economici e cultura. È membro della direzione nazionale del Partito Democratico. Tra i suoi ultimi lavoro si ricordano L’Europa indispensabile (2009), Domani a mezzogiorno (2010) e Dallo spread allo sprint (2012).
«La frattura politica del nuovo millennio non è più quella, novecentesca, fra capitale e lavoro. Oggi la linea di divisione fondamentale è tra finanza e democrazia».
Elido Fazi e Gianni Pittella