Albert Schweitzer
Filosofia della civiltà
Traduzione di Alberto Guglielmi Manzoni
Qual è il senso della vita? Cosa significa fare il bene? Qual è il giusto rapporto dell’uomo con il mondo?
Schweitzer affronta di petto gli interrogativi fondamentali della disciplina filosofica, sviluppando in questo libro la sua celebre teoria del rispetto della vita da scrittore, filantropo, teologo, fisico, chirurgo, studioso di filosofia, di letteratura tedesca e di religioni orientali, nonché organista musicologo e fondatore dell’ospedale missionario di Lambaréné. Insignito di innumerevoli premi e riconoscimenti, fino al Premio Nobel per la Pace del 1952, il «dottore bianco» ha elaborato con la sua stessa vita, oltre che con la sua opera, un pensiero che mette al centro la dignità umana. Scritto e rielaborato da Schweitzer tra il 1913 e il 1917, Filosofia della civiltà offre un’impietosa critica della realtà e della cultura dominanti. Ma l’autore individua un’importante via di ricostruzione: solo il principio del “rispetto per la vita” può illuminare il cammino dell’umanità e condurla al vero progresso. Il nostro pensiero filosofico – lamenta Schweitzer – ha smarrito la sua dimensione elementare e anche l’etica sembra brancolare nel buio. La vera filosofia deve muovere dalla constatazione più immediata della coscienza: «Sono vita che vuole vivere, in mezzo a vita che vuole vivere». A partire da questo punto di vista possiamo intessere una relazione spirituale con il mondo, prima ancora di dedicarci alla sua conoscenza. Schweitzer ci invita a sentirci partecipi della vita di ogni essere che ci circonda; solo così cuore e ragione si incontrano e si compenetrano perfettamente. La visione di Schweitzer è di grandissima attualità. Molto prima della globalizzazione sviluppa l’idea dell’interdipendenza di tutti gli esseri viventi sulla terra, anticipando la diffusione dei temi ecologici. Grazie alla sua attività umanitaria dimostra la poliedricità di un uomo rinascimentale, che spazia tra diverse discipline sentendo su di sé la responsabilità del cammino dell’uomo nel mondo.
Albert Schweitzer (1875 – 1965) è ricordato per l’opera missionaria cui si è dedicato per oltre mezzo secolo: la realizzazione del villaggio – ospedale di Lambaréné, nel cuore dell’allora Africa equatoriale francese (attuale Gabon). Ma accanto al suo impegno umanitario, la sua vita è stata contraddistinta da molteplici attività e interessi. Fin dalla giovinezza ha riflettuto sui rapporti tra etica e civiltà e sulla decadenza della nostra cultura, lasciandoci importanti scritti su Gesù, la mistica di Paolo, Bach e Goethe. Per la sua attività filantropica, nel 1952 fu insignito del premio Nobel per la Pace.
«Il sistema etico di Schweitzer, delucidato a lungo in Filosofia della civiltà, è sconfinato nel suo dominio e nelle sue richieste».
New York Times
«Il più grande uomo del mondo».
Time Magazine
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