James McBride
Il diacono King Kong
Traduzione di Silva Castoldi
Brooklyn, 1969. Il vecchio Sportcoat, goffo e irascibile diacono di una chiesa locale, è anche noto come King Kong, la speciale miscela alcolica dalla quale è ormai inseparabile. Ultimamente sembra più inquieto del solito, ma nel quartiere nessuno si aspetta quello che sta per succedere: un giorno si trascina attraverso il cortile del complesso di case popolari dove vive, tira fuori una calibro 38 dalla tasca e davanti a tutti, alla luce del sole, spara allo spacciatore più temuto, un ragazzino di nemmeno vent’anni. Quali ragioni si nascondono dietro un gesto tanto scellerato? E quali sono le conseguenze sulla vita delle persone coinvolte? La vittima, il carnefice, i residenti afroamericani e ispanici che hanno assistito all’accaduto, i vicini bianchi, i poliziotti locali incaricati di indagare, i seguaci della chiesa di Sportcoat, i mafiosi italiani del quartiere: tutti i membri di questa chiassosa comunità hanno una propria versione da raccontare, mentre le loro esistenze si intrecciano l’una con l’altra nei modi più improbabili andando a formare un quadro vivace ed esilarante che ha come sfondo la vorticosa New York degli anni Sessanta.
Un romanzo geniale, divertente e commovente al tempo stesso, che negli Stati Uniti ha lasciato il segno: ai vertici delle classifiche di vendita, uno dei migliori libri dell’anno per Barack Obama e per «The New York Times», ha vinto, tra gli altri premi, anche l’Andrew Carnegie Medal for Excellence in Fiction. Con una prosa travolgente, dando prova ancora una volta del suo talento per la narrazione e della sua incrollabile fiducia nell’umanità, James McBride dimostra che l’amore e la fede, in fondo, vivono in tutti noi.
«Perché non tagliamo corto e dichiariamo McBride il Grande Romanziere Americano di questo decennio? McBride ha la capacità di dilatare la realtà fino a dimensioni comiche, aiutandoci a vedere meglio ogni minuscolo meccanismo che mantiene in piedi i sistemi ingiusti».
«Los Angeles Times»
«Immaginato da una mente brillante, straordinario, un’epopea tragicomica fatta di vite intrecciate».
Joyce Carol Oates