Mauro Zucconi

Io qui, tu là

Collana:
Pagine:
222
Codice ISBN:
9788893251976
Prezzo cartaceo:
€ 16
Codice ISBN ePub:
9788893253628
Prezzo eBook:
€ 7.99
Data pubblicazione:
29-03-2018

E se un giorno ti rendessi conto di essere prigioniero di un amore malato? Che faresti? Mollare? Insistere? Esiste una soluzione?

Eugenio è uno scrittore la cui prima aspirazione è sempre stata quella di essere felice. A trentacinque anni, però, si ritrova stretto in una relazione frustrante, non ha veri amici, è sempre più solo, senza speranze né prospettive. Da troppo tempo ormai vive una storia soffocante con Addolorata: i due si disprezzano, stanno male insieme, ma non riescono a prendere l’unica decisione che sarebbe opportuno prendere, quella di lasciarsi. A salvare Eugenio dallo sconforto e dall’apatia che ormai caratterizzano le sue giornate è l’incontro telematico con un’intraprendente lettrice, nonché sua ammiratrice, che grazie a uno scambio di email dapprima sporadico, poi sempre più intenso, riuscirà a strappare il protagonista alla sua cronica insoddisfazione, dandogli motivo di rinnovare la sua voglia di vivere nella ricerca della felicità. Il vero amore alla fine soppianterà quello malato, portando la storia a un lieto fine che poteva non essere così scontato.
I complicati meccanismi che regolano l’attrazione tra uomini e donne, portando spesso a fraintendimenti e inganni, sono al centro di questo libro che è un po’ trattato filosofico, un po’ diario di vita vissuta.
Un romanzo vivace che, con estrema leggerezza e ironia, affronta il tema dell’amore e dei rapporti di coppia per una disamina elegante delle dinamiche, spesso perverse, spesso viziate, che stanno al fondo dei legami sentimentali in quest’epoca, ancora incomprensibile e così piena di insidie.

Che cosa ti aspetti quando dici a una persona che è finita? Ti aspetti che dica: «Va bene», oppure, «Non va bene», o che si metta a ridere o a piangere. Ma lei invece aveva fatto una cosa che secondo me non ha mai fatto nessuno nella storia delle relazioni amorose: aveva fatto la gnorri. Si era comportata come se, invece di dire: «Non voglio più stare con te», avessi detto: «Devo ricordarmi di passare in tintoria». E alla fine mi aveva spiazzato e non avevo più trovato la forza di mollarla.

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