Immanuel Wallerstein
La retorica del potere
Critica dell'universalismo europeo
Traduzione di Mauro Di Meglio
Dal maggior sociologo radical d’Oltreoceano, un’analisi elegante e spietata di una costante della civiltà occidentale moderna: il tentativo di imporre come valore universale e superiore ciò che serve i nostri interessi economici, culturali, politici. Cosa c’è dietro l’universalismo dell’Occidente dietro la retorica che ne sancisce la superiore capacità di elaborare modelli politici, sociali e culturali desiderabili per l’intera umanità? Wallerstein, intellettuale radical di fama internazionale, che ha introdotto nelle scienze sociali la categoria di sistema-mondo e che (sulla scorta di Braudel) ci ha insegnato a capire la “lunga durata” dei processi del capitalismo, analizza a tutto campo questa pretesa. L’autore vuole dimostrare che i concetti di democrazia, diritti umani, primato della “civiltà occidentale”, oggettività delle leggi di mercato – tutti spacciati come inevitabili e addirittura benefici per i soggetti e i popoli soggiogati – rappresentino, invece, il frutto di una gigantesca costruzione; riconoscerne il carattere artificiale e violento costituisce, secondo il grande studioso americano, il primo, decisivo passo nella direzione della liberazione e dell’emancipazione.
Dai dibattiti teologici cinquecenteschi sull’anima degli indios in America Latina sino a Bush e alla “foglia di fico” dell’interventismo umanitario, Wallerstein ricostruisce, con la consueta finezza intellettuale e con uno stile piano ed elegante, la diffusione inarrestabile dell’orientalismo, del diritto all’intervento e dell’egemonia della scienza sul sapere umanistico, ovvero degli strumenti del supposto universalismo al servizio degli interessi particolari dell’Occidente. Insieme saggio di storia delle idee, testo di decostruzione intellettuale e libro fortemente politico, La retorica del potere è un inno a quell’«universalismo universale» in cui l’autore crede profondamente.
«Le teorie di Wallerstein sono trascinanti: una nuova spiegazione, una nuova classificazione, davvero rivoluzionaria, della nostra tradizione culturale e del pensiero corrente».
Fernand Braudel
«Lucido, informato e dotato di un grande intuito».
«The New York Times»
«Un teorico “a tutto tondo”, prolifico e provocatorio».
«Booklist»
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