
Giorgia Lepore
L’abitudine al sangue
«Il tuo futuro non è oggetto di discussione, nè ora nè mai. Il mese prossimo verrai avviato alla carriera militare».
Crollano così i sogni di Giuliano, figlio dell’imperatore di Bisanzio, posto dal padre a capo dell’esercito. Il giovane, incapace di sopportare la perdita di vite umane, la vista e l’odore del sangue, grazie anche all’amore della prostituta Eucheria troverà il coraggio di ribellarsi al ruolo impostogli. La vendetta paterna sarà feroce: Giuliano, ridotto a schiavo e torturato fin quasi alla morte, è rinnegato e rinchiuso in un monastero. Da qui ha inizio il lento percorso interiore del protagonista, il suo confronto con il dolore per la perdita della donna amata e l’abbandono da parte di Dio e del padre, fino al raggiungimento della pace nel sorprendente epilogo del romanzo.
Catapultando il lettore nelle atmosfere religiose altomedievali e nei conflitti politici interni all’Impero bizantino, L’abitudine al sangue racconta una vita scissa tra predestinazione e libero arbitrio, tra amore e odio per un padre autoritario ma anche capace di provare compassione. Intorno a Giuliano, oltre alla coraggiosa Eucheria, si muovono le figure del fratello Costantino, del consigliere Teofilo, dei monaci Cristoforo e Johannes, personaggi indimenticabili in una trama ricca d’azione e da ritmo incalzante.
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