Colin McGinn
Shakespeare filosofo
Il significato nascosto nella sua opera
Traduzione di Fabrizio Saulini
Shakespeare è da sempre celebrato per la complessità delle tematiche, l’intensità dei personaggi, la ricchezza della poetica. E anche se nel tempo schiere di critici hanno esaminato la sua produzione fin nei minimi particolari, il carattere profondamente filosofico del suo lavoro è stato spesso trascurato. Colin McGinn – docente di filosofia prima a Oxford e ora alla University of Miami – individua invece nelle opere del Bardo (in particolare in Sogno di una notte di mezza estate, Amleto, Otello, Macbeth, Re Lear, La tempesta) le risposte alle principali domande esistenziali: è possibile comprendere davvero il pensiero e i sentimenti degli altri? Il carattere delle persone è determinato dalla natura o dalla società? Qual è l’essenza del potere e come va esercitato? Le nostre vite sono stabilite da un’entità superiore o dal caso?
L’analisi di McGinn prende le mosse da una scoperta importante: Shakespeare fu fortemente influenzato dalle teorie di Montaigne, introdotte in Inghilterra proprio negli anni in cui il grande drammaturgo stava componendo i suoi capolavori. In quest’ottica, si aprono nuovi spazi interpretativi della sua visione del mondo (e dei principi etici a essa sottesi), fondata sull’accettazione del mistero che alberga nel cuore di ciascun individuo e sulla consapevolezza della natura “teatrale” dell’essere umano. Una chiave di lettura applicabile anche ai protagonisti delle sue opere, come nel caso di Amleto: incarnazione del dubbio esistenziale, il personaggio del principe di Danimarca acquista un significato ancora più profondo se riletto alla luce dello scetticismo montaignano.
«I saggi di McGinn sono sempre illuminanti, lucidi, provocatori e stimolanti».
Noam Chomsky
«Ci sono persone che hanno la capacità di trasmettere agli altri le proprie idee. McGinn è fra questi: sa spiegarle con tale chiarezza e facilità che possiamo davvero trarne degli insegnamenti».
«New York Times Book Review»
«Il merito di McGinn, oltre alla sua prosa limpida e brillante, sta nell’aver individuato in Shakespeare la capacità di creare personaggi veri e riconoscibili, che appaiono credibili anche per il pubblico di oggi».
«Publishers Weekly»
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