Emma Orczy
Voto di sangue
Traduzione di Daniela Paladini
Francia, 1784. Paul Déroulède è un borghese entrato a far parte degli ambienti aristocratici in virtù della sua ricchezza, senza però esserne davvero accettato. Durante una serata mondana, a causa di una parola fuori posto, viene coinvolto in un duello che costerà la vita al suo avversario, il giovane Visconte de Marny.
All’inizio del regno del Terrore, nell’estate del 1793, la Francia è cambiata e le origini borghesi di Déroulède gli sono valse la fiducia del popolo: il cittadino-deputato, grande benefattore, è infatti molto stimato. Un uomo gentile, pronto a rischiare la propria sicurezza e quella delle persone a lui care per salvare una ragazza di origini aristocratiche che si è attirata la furia della folla e accoglierla in casa sua.
Ma Juliette, la ragazza, l’aristo, è la sorella del Visconte de Marny e ha solennemente giurato davanti a Dio che avrebbe fatto ogni cosa in suo potere per uccidere Paul Déroulède, o perlomeno provocarne la rovina. E nei giorni in cui la ghigliottina continua a reclamare nuovo sangue, mentre il popolo esulta furioso, non sembra affatto difficile mantenere questo giuramento. Quando però Juliette incontra la persona che ha odiato per un decennio, scopre che questi è un uomo buono e compassionevole. Ma il suo voto è solenne e non può più tirarsi indietro.
Pubblicato per la prima volta nel 1906, Voto di sangue è il sequel de La Primula Rossa. Dopo l’immenso successo del primo romanzo, Emma Orczy torna per raccontare un nuovo capitolo delle avventure dell’inafferrabile Primula Rossa, l’eroe “reazionario”, fiero oppositore della barbarie rivoluzionaria nel nome dell’Ancien Régime.
«Mi è stata spesso posta la domanda: “Ma come ti è venuta l’idea della Primula Rossa?”. E la mia risposta è sempre stata: “È stata la volontà del Signore”. E a voi moderni, che forse non credete come credo io, dirò: “Nella catena della mia vita ci sono stati così tanti anelli, tutti incentrati nel portare a compimento il mio destino”. E nulla può essere così meraviglioso come costruire il destino di un uomo o di una donna».
Emma Orczy