Giovanni della Croce
Salita del Monte Carmelo
Introduzione di Gianfranco Ravasi
Traduzione di Enrico Bistazzoni
Scritto tra il 1579 e il 1585 nella forma di un trattato introdotto da una lirica, il testo è il contrappunto letterario del grande rinnovamento spirituale carmelitano, di cui Giovanni fu con santa Teresa d’Avila il principale artefice. Simbolo del contatto tra il divino e il terreno, tra il finito e l’infinito, il monte è in Giovanni della Croce la meta di un pellegrinaggio verso una liberazione: quella dell’anima dai pesi e dalle forze che la separano da Dio, dal bene, dalla gioia. Ispirato dalle otto strofe della poesia di apertura, il libro non è solo uno scritto ascetico, ma anche un’opera di forte significato teologico e letterario.
«L’anima che vuole salire sul monte della perfezione deve rinunciare a tutte le cose».
– 12/11/2006
Sulla montagna, nella luce di Dio
– 13/09/2006
Preghiera
– 01/07/2006
I monti, mediatori tra finito e infinito
– 19/06/2006
Novità in libreria
– 19/06/2006
Scaffale
– 06/05/2006
Salita del Monte Carmelo
– 20/04/2006
Vedere le Virtù dalle Radici
– 13/04/2006
Salita sul monte della mistica
– 05/04/2006
San Juan, la salita oltre la notte oscura