Machado de Assis
Memorie Postume di Brás Cubas
Traduzione di Daniele Petruccioli
Come è possibile intuire dal titolo di questo sorprendente romanzo, il narratore, Brás Cubas, è già morto. Non ha niente da perdere e può permettersi di raccontare la storia della sua vita senza preoccuparsi delle norme sociali o del giudizio dei suoi contemporanei; si dedica quindi alla stesura di queste sue “memorie postume” in barba a qualunque convenzione, non solo sociale, ma anche letteraria.
Così, a cominciare dal suo funerale, si dipana l’esistenza di Brás Cubas: un’esistenza ordinaria, priva di particolari meriti o demeriti, vissuta tra i salotti dell’alta società carioca di metà Ottocento. Il protagonista-narratore non si esime dal raccontarci con autoironia ogni dettaglio della sua vita, senza tralasciare i suoi vizi e fallimenti: l’indulgente educazione borghese ricevuta in famiglia, le ambizioni politiche frustrate a causa della sua mancanza di determinazione, lo scarso interesse verso la possibilità di un buon matrimonio – ossessione, invece, di sua sorella Sabina –, la passione giovanile per una prostituta che lo porterà quasi alla follia, il grande amore per Virgília, sposata a un importante e onorevole membro del governo. E ancora, a inframezzare i ricordi, le elucubrazioni sul senso della vita, alimentate dalla filosofia “humanitista” inventata di sana pianta dal suo amico Quincas Borba. Alla luce degli eventi, soppesando gioie e dolori, rimpianti e momenti felici, Brás Cubas, dalla posizione privilegiata della sua tomba, non si sente in diritto di insegnarci alcunché, ma ci ricorda, con sagacia e spensieratezza, che in fondo l’unica vera disgrazia è quella di non essere mai nati. Il primo tra i capolavori riconosciuti di Machado, Memorie Postume di Brás Cubas è uno dei più acuti ritratti dell’élite brasiliana e custodisce alcuni dei più famosi passaggi della letteratura in lingua portoghese.
«Sono rimasto scioccato per quanto è affascinante e divertente. Mi ha fatto suonare un campanello in testa, come ha fatto Il giovane Holden. Grande senso dell’umorismo, grande originalità, nessun sentimentalismo».
Woody Allen
«Uno dei libri più arguti, più giocosi e quindi più vivi e intramontabili mai scritti. Un capolavoro sfavillante».
Dave Eggers
«De Assis ha prodotto un’opera immensa caratterizzata da un senso dell’umorismo inimitabile».
José Saramago
«Il più grande scrittore dell’America Latina di sempre».
Susan Sontag