Paolo C. Conti
La leggenda del buon cibo italiano
e altri miti alimentari contemporanei
«La leggenda del buon cibo italiano colpisce nel segno. Ed è tra i pochi libri che negli ultimi anni ci sono davvero riusciti».
dalla prefazione di Carlo Petrini
Questo libro raccoglie i risultati di un’inchiesta giornalistica durata alcuni anni. Con un rigoroso approccio di stampo anglosassone, Paolo C. Conti ha indagato sulla natura nascosta di ciò che finisce nei nostri piatti, scoprendo che raramente quello che mangiamo è davvero ciò che sembra. La tecnologia estrema, la logica del profitto e le regole del mercato stanno cambiando nel profondo l’industria alimentare italiana, che è ormai sempre più incline a mascherare i propri prodotti sotto un’ingannevole immagine di naturalità.
Gli alimenti vengono modificati, scomposti, ricostruiti e inscatolati con l’aiuto della chimica, della genetica, di tecniche alimentari sempre più sofisticate. Il risultato sono cibi che sembrano qualcosa, ma che in realtà sono qualcos’altro.
Grazie a centinaia di interviste e indagini sul campo, in Italia e all’estero, l’autore analizza i rischi a cui ci esponiamo sedendoci a tavola e le strategie per combatterli, ma anche i nuovi poteri che condizionano uno degli elementi determinanti per la nostra sopravvivenza in questo secolo. Oggi infatti è più che mai in atto una guerra planetaria fra tecnocibo ed ecocibo: due modi diametralmente opposti e antagonisti di considerare l’alimentazione umana e la nostra stessa salute. Una guerra dall’esito ancora incerto, nella quale i consumatori avranno un ruolo determinante. Solo se impareremo ad andare “oltre l’etichetta” potremo far sì che il buon cibo italiano ritorni a essere tale.
Alcune cose che scoprirete leggendo questo libro:
Gran parte delle uova che compriamo al supermercato ha il tuorlo giallo solo perché le galline che le producono sono alimentate con un colorante.
La metà di un prosciutto cotto di qualità scadente è composto da acqua e additivi alimentari. I prosciutti di buona qualità ne contengono comunque il 25 per cento.
Mangiare una scatoletta di tonno alla settimana può mettere a serio rischio la salute di un bambino.
Anche se viene chiamato naturale, non è affatto detto che l’aroma usato per dare a uno yogurt il gusto di fragola provenga effettivamente da una fragola.
L’85 per cento degli alimenti importati in Italia non subisce controlli fisici alla frontiera.
I cosiddetti “gelati artigianali” sono spesso realizzati con polveri che quasi non contengono aromi naturali.
Per molti cibi non esiste ancora un sistema efficace per determinare la presenza degli ogm.
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