Ivy Compton-Burnett
Mariti e mogli
Traduzione di Manuela Francescon
Ivy Compton-Burnett, grande autrice del Novecento inglese, torna in libreria con un romanzo finora inedito in Italia: un nuovo, magistrale dramma domestico dalla più spietata ritrattista dell’infelicità familiare.
Harriet Haslam, severa madre di famiglia, è in grado di scatenare un uragano con poche parole, con un semplice gesto, con uno sguardo. La sua insofferenza verso il mondo, acuita dall’insonnia che la tormenta, spesso si tramuta in furia, nonostante la silenziosa opera di Godfrey, accomodante marito-cuscinetto. Il più grande cruccio della donna è il futuro dei quattro figli: Matthew, il maggiore, preferirebbe darsi alla ricerca invece di iniziare la sua pratica medica; Jermyn ha assurde aspirazioni da poeta; Griselda è decisa a sposare il reverendo Bellamy, fresco di divorzio, mentre Gregory preferisce la compagnia di tre anziane signore a quella dei coetanei. Dopo un litigio con il primogenito Harriet tenta il suicidio e viene quindi portata in un istituto, dove trascorre sei mesi. Al suo ritorno, la situazione che trova supera le sue peggiori aspettative: ognuno dei ragazzi ha fatto di testa propria e, come se non bastasse, anche il marito ha in serbo per lei una spiacevole sorpresa. È davvero troppo: Harriet non ha nessuna intenzione di restare in silenzio…
La geniale Compton-Burnett, amata dai lettori ma anche dai più grandi scrittori, ci ha lasciato un altro gioiello letterario da aggiungere alla preziosa collezione.
«Ivy Compton-Burnett è l’amore della mia vita. Se non riesco a scrivere, bastano un paio d’ore con Ivy e mi rimetto in pista… non c’è nessuna come lei».
Hilary Mantel
«Cercai tutti i suoi romanzi… a un tratto capii che li amavo in modo furioso; che ne avevo gioia e consolazione; vi regnava una chiarezza allucinante, nuda e inesorabile».
Natalia Ginzburg
«Di rado l’infelicità familiare ha trovato una simile voce».
Lara Crinò, «Robinson – la Repubblica»
«Le famiglie infelici e conflittuali di Compton-Burnett sono un vero e proprio genere letterario, un classico reinventato. Un ménage avvelenato che la scrittrice dipinge in modo brillante e umoristico mettendo in scena la partita quotidiana delle relazioni umane».
Cristina Taglietti, «Sette – Corriere della Sera»