Eudora Welty
Mele d’oro
Introduzione di Livia Manera
Traduzione di Isabella Zani
Mele d’oro, pubblicato nel 1949, è il ritratto di una piccola città del Mississippi, Morgana, tra l’inizio e gli anni Quaranta del XX secolo. Un luogo toccato dalla Storia solo nella tragedia delle guerre mondiali, e quasi immutabile nelle tradizioni di un ordine sociale basato sul ceto e sul colore della pelle; una comunità solidale che abbraccia l’intera esistenza dei suoi componenti, e al tempo stesso una prigione di convenzioni dalla quale ci si allontana solo a prezzo di rimanere per sempre “diversi”. “A Morgana non si sfugge. Non si sfugge proprio a niente, lo sai”: questa la verità nota a giovani e vecchi, bianchi e neri, donne sposate e sole, uomini sereni e irrequieti che a turno occupano da protagonisti o comprimari la ribalta di una narrazione che è al tempo stesso collezione di racconti e romanzo corale; e dove nessun aspetto della vita, dalla più bieca violenza al più sublime sentimento della natura e degli affetti, viene taciuto da una scrittrice elegante, acutissima e piena di compassione.
«Eudora Welty è sorprendente. Come Kafka, presenta le storture della vita nel contesto di esistenze normali».
Joyce Carol Oates
«Un’opera d’arte… la creazione originale di un’artista di inestimabile valore».
«New York Times Book Review»
«Eudora Welty è un tesoro nazionale».
«Kirkus Review»