Jarett Kobek
Oggi è già domani
Traduzione di Enrica Budetta
Siamo nella New York degli anni Ottanta: una città che ribolle. Adeline è una ventenne che vuole diventare fumettista. Insieme a lei c’è Baby, un teenager che non dice il suo nome ma si sceglie un soprannome perché, come tutti, vuole fuggire dal suo passato e rifarsi una vita nella metropoli. I due si incontrano all’inizio del romanzo: lui va a stare da un suo amico senza sapere che tenterà di rubargli dei soldi perché è pieno di eroina fino al collo, e lei è in fuga da un fidanzato bruto e sconsiderato. La loro sarà un’amicizia destinata a durare nel tempo, in una New York piena di giovani festaioli, artisti, tossici, figure del mondo letterario che appaiono come camei – un Bret Easton Ellis ubriaco, un Norman Mailer a caccia di ragazzine; ma anche innumerevoli film; nullità che compaiono sui giornali accanto alle celebrità in un mondo in cui sembra normale mettere tutti in evidenza, dare importanza a tutti senza seguire alcun criterio; ciarlatani, pazzi e mancati rivoluzionari; quantità inesauribili di cocaina, hashish e acidi, e la minaccia terribile dell’AIDS.
In questo nuovo, geniale romanzo, Kobek svela l’inizio dei corrosivi effetti della celebrità e lo svilimento del discorso pubblico, non ancora mediato da Internet, ma dai party letterari e dai circuiti della vita notturna. Un modo appassionato, acuto e divertente di interpretare il mondo.
«Potrebbe esistere un Houellebecq americano? Jarett Kobek ci si avvicina».
Jonathan Lethem
«Molto divertente: dialoghi rapidi, una raffica di giudizi: dieci anni e seicento pagine volano via in un attimo… vivido e convincente».
«Financial Times»
«Brillante. Scritto con un’autorità enciclopedica e un equilibrio impressionante. Non si può fermare lo scorrere del tempo, sembra dirci quest’avvincente romanzo, si può solo trovare qualcuno da amare che ci aiuti a sopravvivervi».
«The Wall Street Journal»
«New York a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta: una città di ragazzini festaioli, drag queen, artisti e tossici; il laboratorio urbano in cui le identità vengono reinventate in vista del nuovo millennio».
«The Observer»