Robert McLiam Wilson
Ripley Bogle
Traduzione di Enrico Palandri
Ad appena ventidue anni Ripley Bogle ha già raggiunto un traguardo importante, al quale molti arrivano soltanto dopo un’intera esistenza: ha toccato il fondo, è uno spiantato senza amici e senza affetti, la sua vita è al capolinea. Parte del merito va senz’altro alla sua infanzia: nato in un ghetto di Belfast, figlio di una prostituta irlandese e di un ubriacone gallese, è cresciuto in mezzo ad alcol, risse e vendette omicide tra cattolici e protestanti. Ma il percorso verso il suo lurido successo è stato accidentato e tortuoso, per niente scontato: Ripley ha dovuto fare i conti con un’intelligenza formidabile, che per qualche semestre gli ha addirittura permesso di frequentare il prestigioso Trinity College di Cambridge. Ma nella società bene non era a suo agio, non sapeva cosa farsene della prospettiva di un futuro radioso, né tantomeno delle soddisfazioni e delle gratificazioni che derivano da una vita sentimentale felice. La sua è una vocazione insopprimibile. La libertà è la strada. Oggi vive da eroe dei bassifondi in una Londra esasperata e lirica, trasformata nel regno dei barboni, fra le mille difficoltà quotidiane e i ricordi di un’Irlanda devastata dai conflitti.
Robert McLiam Wilson, autore dell’indimenticabile Eureka Street, torna nelle librerie italiane con il suo esordio, firmato a soli ventitré anni, che ne rivela tutto il talento e l’ironia.
«McLiam Wilson scrive come un dio».
Antonio D’Orrico
«È nata una star. Il suo nome è Robert McLiam Wilson, autore di Ripley Bogle. Opera che mostra un talento straordinario. Insisto. Dovete leggerlo».
«Sunday Telegraph»
«Una performance sorprendente: armonioso, profondo, arrabbiato. Mi ha fatto ridere, mi ha fatto pensare, mi ha fatto invidia».
«Irish Times»
«Probabilmente uno dei migliori romanzi irlandesi dell’ultimo decennio. Va dritto alla giugulare».
«The Times»