Michel de Montaigne
Costruisci te stesso
A cura di Federico Ferraguto
È un’impresa ardua e vana per un uomo dare di se stesso un’immagine univoca e definitiva. Partendo da questo assunto, nei saggi di Costruisci te stesso Montaigne ci offre una raffigurazione di sé che riflette la complessità della sua formazione e la frammentarietà della sua esperienza. Tale raffigurazione non mira tuttavia al recupero di un’immagine autentica di sé, ma acquista il suo senso sullo sfondo di un’esistenza artificiale e virtuale, ricomposta a partire da alcuni elementi che emergono dal profondo della memoria. Come un ritrattista, Montaigne nel suo gesto di recupero si imbatte nella perdita di sé e reagisce decifrando i segni enigmatici del passato. Lo scritto si presenta allora come il tentativo di recupero di una totalità in cui, come in un mosaico, ogni frammento può essere completato dagli altri solo attraverso il supplemento metaforico di una realtà multiforme. Solo così è possibile risalire alla forma organica o all’essenza di ciò che il ritratto raffigura. I supplementi metaforici a cui Montaigne ricorre sono esperienze fondamentali dell’esistenza, momenti in cui il sé si sdoppia e incontra l’altro: l’amicizia, l’esperienza amorosa, la vita coniugale, il senso delle abitudini, il rapporto padre-figlio e la crudeltà. Il confronto con un’alterità concreta, nella quale ci imbattiamo, ma che non possiamo dominare, ci spinge a riflettere sul fatto che non esiste un modello dato per progettare e concepire l’orizzonte della nostra esistenza. Questo deve essere perciò costruito per tentativi e in forme sempre provvisorie.
Costruisci te stesso rappresenta il quinto volume della nuova traduzione pubblicata da Fazi Editore dei Saggi di Montaigne, dopo Coltiva l’imperfezione, La fame di Venere, Sopravvivi all’amore e Scopri il mondo, in cui emerge lo stile saggistico, brillante e vicino al lettore, che non propone una saggezza universale, ma spinge alla continua messa in discussione di noi stessi e dei più vari aspetti della nostra esistenza.
Siamo nati per cercare la verità, il possederla spetta a un potere più grande. Essa non è nascosta nel fondo degli abissi, ma piuttosto innalzata ad altezza infinita nella conoscenza divina. Il mondo non è che una scuola di ricerca. Non è importante chi raggiungerà la meta, ma chi farà la corsa più bella. Può fare lo sciocco sia chi dice la verità sia chi mente. È importante il modo, non i contenuti.