César Aira
Il pittore fulminato
Introduzione di Roberto Bolaño
Traduzione di Raul Schenardi
Johann Moritz Rugendas, noto pittore tedesco dell’Ottocento, compie un viaggio tra la regione andina e l’Argentina insieme a un altro pittore più giovane, il fidato amico Krause. I due paesaggisti cercano il volto nascosto della loro arte e sono catturati dall’ignota immensità, che palpita di mistero; si immergono nella ricchezza della natura, nella sua specificità, nella vivida diversità rispetto ai climi e agli ambienti del Vecchio Mondo. Sono entrambi alla mercé di un mondo tanto fiorente quanto violento: da un lato ci sono gli indios, con la loro ferocia primitiva e le loro scorribande imprevedibili, veri e propri tifoni umani che i due europei sognano di immortalare; dall’altro c’è un tempo atmosferico mutevole e spietato. Sarà proprio quest’ultimo, con uno scherzo crudele, a cambiare le sorti del viaggio e della vita stessa del protagonista: un giorno, Rugendas viene colpito da un fulmine insieme al suo cavallo…
Uno dei più stimati scrittori sudamericani di oggi, paragonato a Calvino e Nabokov per il suo allegro gioco letterario, torna nelle librerie italiane con uno dei suoi romanzi più apprezzati: una vicenda intrigante ed eccezionale, come il suo protagonista. Un viaggio suggestivo attraverso la bellezza, l’arte e il lato grottesco della natura.
«Una volta che cominci a leggere Aira, non vuoi più smettere. Uno dei tre o quattro migliori scrittori in lingua spagnola di oggi».
Roberto Bolaño
«Immagino che César Aira sarà il primo argentino a vincere il Nobel».
Carlos Fuentes
«Sto per rileggere Il pittore fulminato ancora una volta. I romanzi di Aira mi assorbono così tanto… È come quando fai un sogno potente, cinematografico, che svanisce appena ti svegli».
Patti Smith
«Una piccola macchina che fabbrica bellezza, una maniera felice di descrivere la – a volte invisibile – luce argentina».
«La Nación»
«Nei romanzi di César Aira riecheggiano Edgar Allan Poe, W.H. Hudson, W.G. Sebald e anche Gabriel García Márquez».
«The New York Review of Books»
«Uno dei più grandi scrittori argentini contemporanei».
«The Guardian»