
Jacques Chessex
Il vampiro di Ropraz
Prefazione di Daria Galateria
Traduzione di Maurizio Ferrara
Vincitore del Prix Goncourt, del Grand Prix du language français, del Grand Prix du rayonnement français de l’Academie Fançaise e del Gran Prix Jean Giono, insignito nel 2002 della Legione d’Onore, Jacques Chessex è considerato tra le voci più autorevoli della letteratura in lingua francese.
Ropraz, 1903, Svizzera francese. In un paese opaco e austero, dove regnano la solitudine, la superstizione, la violenza, muore una fanciulla. Qualche giorno dopo, la sua tomba viene ritrovata aperta e il corpo esposto, profanato. Come un morbo, nel paese e nell’intero cantone si diffonde il terrore del mostro, del “vampiro”. Quando ad altri due cadaveri di giovani donne viene riservata la stessa sorte, la paura collettiva raggiunge l’apice: diventa più che mai necessario scovare un colpevole, un capro espiatorio su cui scaricare il furore popolare. Si inzia a sospettare di chiunque, del ragazzo che un mattino ha accarezzato la vittima con uno sguardo, del ladruncolo che è stato trovato di notte a rubare in una stalla: fino a quando non si decide che il mostro è un garzone di vent’anni, solitario e taciturno, che sarà dunque interrogato, processato, gettato in prigione. A salvarlo, per una paradossale inversione di segno tra colpa e innocenza, sarà la Storia, al di là dei fraintendimenti e degli incubi della ragione. Ispirandosi a un avvenimento realmente accaduto, Chessex restituisce, con precisione folgorante, la cronaca degli orrori commessi in questa terra «di lupi e di abbandoni» attanagliata da ossessioni antiche, disertata da ogni pietà.
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