Wilhelm Schmid
L’amicizia per se stessi
Cura di sé e arte di vivere
Traduzione di Federico Ferraguto
Un manuale della vita saggia e felice, un moderno Montaigne che si focalizza su un tema urgente: la ricerca di una vita felice nell’epoca della tecnica.
Le etiche moderne hanno rinunciato al rapporto con se stessi, come se fosse un’ovvietà e come se l’unico oggetto dell’etica fosse il rapporto con gli altri, ma la sfrenata evoluzione dell’egoismo mostra l’urgenza di una riflessione su un corretto rapporto con sé. Conoscere se stessi non è poi oggi tanto scontato. Schmid parte dall’esperienza della paura, primo stimolo alla ricerca e alla conoscenza di sé, per poi inoltrarsi in molti dei paradossi dell’individuo nella modernità: l’esistenza si mantiene sempre in equilibrio instabile tra una polarità positiva e una negativa. In una sorta di rieducazione ai sentimenti, l’autore ci mostra che qualunque azione sul corpo agisce sull’anima. Recuperando la tradizione dell’ars vivendi da Platone a Montaigne l’autore suggerisce un percorso tra le abitudini, i vizi e i sentimenti dell’uomo moderno, puntando alla ricerca del senso, oggi più che mai essenziale. I temi filosofici su cui si scandisce l’opera – la paura, la cura di sé, l’attenzione per il corpo, per la sfera dell’anima e il rapporto con la morte – sono affrontati sempre a partire da spunti concreti.
Wilhelm Schmid, filosofo tedesco, insegna all’Università di Erfurt e tiene conferenze di grande successo in tutta Europa. Ha svolto l’attività di consulente filosofico in un ospedale svizzero. Autore di molti libri di successo in Germania, in Italia ha pubblicato Felicità (Fazi, 2010).
«A Wilhelm Schmid piace andare contro il senso comune e smantellare convinzioni assodate».
Grazia
«Questo libro vale una vita intera».
Frankfurter Allgemeine Zeitung
«A Wilhelm Schmid spetta il merito di aver riproposto nel dibattito filosofico il tema dell’arte di vivere dopo lunga assenza».
Frankfurter Rundschau
«Un libro importante in un tempo di sempre maggior disorientamento e alienazione».
Deutschlandfunk