Franck Thilliez
Puzzle
Traduzione di Federica Angelini
Lucas Chardon è rinchiuso in un ospedale psichiatrico e per la prima volta chiede di raccontare come sono andate le cose il giorno in cui la sua vita è cambiata per sempre. Quel giorno, la polizia ha rinvenuto otto cadaveri trucidati in un rifugio. Insieme a loro c’era lui, in lacrime, ricoperto di sangue e privo di memoria. Altrove, Ilan Dieduset riceve una telefonata: è la sua ex ragazza, Chloé. Dice di aver trovato l’ingresso a Paranoia, un ambitissimo gioco di ruolo gestito da un’entità misteriosa: tutti lo stanno inseguendo, ma nessuno conosce le regole. Ilan è stato un giocatore compulsivo, in passato, e la tentazione è troppo forte. Dopo un inquietante processo di selezione, Ilan e Chloé, insieme ad altri sei candidati, vengono convocati in un ospedale psichiatrico in disuso isolato tra le montagne. Regola numero uno: niente di quello che stai per vivere è vero; questo è un gioco. Regola numero due: uno di voi morirà. La partita comincia e, quando il gruppo inizia a sospettare la presenza di un intruso, la paranoia prende lentamente corpo. Con il passare delle ore, la competizione assume forme sempre più perverse, in una sorta di folle e angosciante meccanismo. Dove finisce il gioco e dove comincia la realtà? Chi accetterebbe di morire per un gioco?
Dal re del thriller francese, un nuovo successo da 450.000 copie vendute: un enigma intricato, sorretto da un’ambientazione da brivido e una tensione costante. Un puzzle diabolico che non lascerà più dormire i lettori.
«Tra paranoia reale o immaginaria, e con un colpo di coda che sarebbe delittuoso svelare, realtà e finzione si inseguono in un prisma di continui rimandi e spiazzamenti che Thilliez sembra derivare dalla grammatica narrativa dei videogiochi. Se amate questo tipo di adrenalina e non riuscite a scegliere tra il mondo concreto e la realtà virtuale, ma vi affascinano i contorti labirinti mentali e avete amato Shutter Island, questo romanzo fa per voi».
Giancarlo De Cataldo, «Robinson – la Repubblica»
«Non esiste un altro cervello narrativo così raffinato e giocoliere».
Roberto Iasoni, «Sette – Corriere della Sera»