Victor Serge
Se è mezzanotte nel secolo
Introduzione di Goffredo Fofi
Traduzione di Maurizio Ferrara
Anarchico, bolscevico, trotzkista, perseguitato e costretto alla fuga per tutta la vita, Victor Serge è stato uno dei protagonisti dei movimenti rivoluzionari della prima metà del ’900.
Le sue opere sono dei classici dal respiro universale e di grande attualità nella condanna di ogni forma di tortura, di oppressione e di totalitarismo.
Sono uomini e donne deportati in Siberia i protagonisti del romanzo, e le storie di questi trotzkisti – che si incontrano in uno sperduto villaggio ai confini del mondo, si legano di amicizia, si confrontano, si amano – ci raccontano gli anni strazianti in cui tanti, come Serge, furono imprigionati a causa della loro aperta opposizione al regime staliniano. Sono uno spaccato, a forti tinte autobiografiche, del mondo di brutalità dove Stalin ha già rinnegato gli ideali di una rivoluzione che si è appena messa in moto e l’onesto credo in un mondo migliore dei bolscevichi della prima ora è totalmente tradito dal cinismo e dalla crudeltà degli uomini che tengono le redini del potere.
Pubblicato per la prima volta nel 1940, Se è mezzanotte nel secolo precede di anni le opere di Koestler e Solgenitsyn e offre un ritratto della Russia staliniana come di una macchina atta ad annientare uomini, corpi e anime. In un paese dove gli avversari del regime muoiono nell’anonimato svanendo come se non fossero mai nati, Serge, uno dei primi a far sentire la propria voce, svela con fermezza e coraggio l’uso della tortura fisica e psicologica, restituendo loro un nome e un volto e salvandoli dall’oblio del silenzio.
«Uno dei protagonisti del ventesimo secolo, per spessore etico e qualità letterarie».
Susan Sontag
«Serge fu uno dei padri della riflessione sul totalitarismo. Le sue considerazioni sulla natura del potere totalitario e sul rapporto tra verità e menzogna anticipano, da un lato, le opere di letterati come George Orwell o Czeslaw Milozs, dall’altro le riflessioni di filosofi dissidenti dell’Est europeo come Jan Patočka, Václav Havel e Leszek Kolakowski».
Luca Savarino, La Stampa
«Ma chi è Victor Serge? A pochissimi come a questo irriducibile spetterebbe, senza ironia alcuna, la qualifica di eroe dei nostri tempi».
Giuseppe Montesano, l’Unità
«Le parole di Serge hanno così la forza della grande scrittura (apprezzata da Gide e da Orwell) e lo spessore della diretta testimonianza di verità».
Antonio Calabrò, Il Mondo
Hanno detto de Il caso Tulaev:
«Un bellissimo romanzo».
Paolo Franchi, Corriere della Sera
«Il caso Tulaev è un grande affresco di un’epoca, che da Mosca si dirama verso la Siberia, la Francia, la Spagna, in cui sembra si siano dati convegno Čecov, Gogol, Dostoevskij, Balzac e le avanguardie del ’900».
Fabrizia Ramondino, L’Espresso
«Degna di Balzac, l’opera mette in scena diversi spaccati sociali intrecciando magistralmente riferimenti storici, analisi dei personaggi e descrizione di ambienti».
Paola Decina Lombardi, TuttoLibri – La Stampa
– 18/12/2014
Sono usciti i diari di Victor Segre
La mezzanotte dentro il Gulag
– 09/11/2012
Se è mezzanotte nel secolo
Se è mezzanotte nel secolo