Károly Pap

Azarel

COD: 1e056d2b0ebd Categoria: Tag:

Collana:
Numero collana:
147
Pagine:
272
Codice ISBN:
9788881123056
Prezzo cartaceo:
€ 18,50
Data pubblicazione:
22-01-2009

Introduzione di Moni Ovadia
Traduzione di Andrea Rényi
Con un saggio di János Köbányai

Tra Gyuri e la sua famiglia l’incomprensione è totale. Allevato secondo i principi della Torah, e in un totale isolamento dal nonno Geremia, un rabbino ultraortodosso convinto che il contatto con i “pagani” contribuirà a «bruciare il popolo ebraico nel forno dell’esilio» – parole terribilmente profetiche in un libro pubblicato per la prima volta nel 1937-, solo alla morte del vecchio il bambino torna dai genitori. Intelligente e fragile, Gyuri ben presto avverte il contrasto tra il modo in cui era vissuto fino ad allora, incentrato su una fede primitiva e assoluta, basata sulla verità e sulla purezza, e la nuova realtà, fatta di una religione ipocrita e di continui compromessi col mondo moderno. Inizia così a mettere in atto una ribellione che si fa sempre più scoperta. Nulla e nessuno si salva dalla sua analisi spietata e dissacrante e dalle sue continue provocazioni, mentre con la sua veemente logica infantile fa a pezzi il mondo degli adulti. Alla fine, incapace dell’obbedienza che il padre si aspetta da lui, Gyuri fugge di casa, mendica per le strade e precipita in una profonda forma di eccitazione che lo porta a rasentare la follia.
Scritto con una sensibilità che riecheggia Isaac Babel e Henry Roth, Azarel è una storia realistica e potente che ci racconta la vulnerabilità e gli eccessi dell’animo infantile, il contrasto tra fede e libertà, la ricerca disperata di quell’amore che non sarà mai trovato.

«Se le culture assomigliano alle persone, nascono, crescono, fioriscono e muoiono – ci possono essere intensi episodi visionari nel corso simili a febbri. All’inizio del ventesimo secolo la cultura ebraica dell’Europa dell’Est deve aver avuto una simile febbre per produrre opere letterarie come quelle dei due Singer, di Chaim Grade, o quelle meglio conosciute di Kafka e Bruno Schulz. Ora possiamo aggiungere l’ungherese Kàroly Pap a questa luminosa lista».
Los Angeles Times

«In poche altre opere letterarie troviamo una descrizione tanto affascinante dell’animo infantile. Se il lettore vuole sapere cosa ha perduto diventando adulto, queste pagine gli danno la risposta».
El País

«Azarel è nel contempo terrificante e bellissimo».
New York Times

«Azarel è intenso, perfino inquietante di certo una lettura che non si dimenticherà facilmente».
The Jerusalem Post

AZAREL – RECENSIONI

 

Tonino Bucci, LIBERAZIONE
– 20/03/2009

 

Ebraismo inquieto tra cosmopolitismo e spaesamento

 

 

 

LA REPUBBLICA
– 28/02/2009

 

Azarel

 

 

 

Guido Caserza, IL MATTINO
– 26/02/2009

 

La ribellione e la sconfitta dell’infanzia

 

 

 

IL VENERDÌ DI REPUBBLICA
– 24/01/2009

 

E altre storie dell’orrore

 

 

 

TTL – LA STAMPA
– 24/01/2009

 

Un bambino da esorcizzare

 

 

 

Giulio Busi, IL SOLE 24 ORE
– 27/01/2009

 

Destino di un ebreo

 

 

 

Moni Ovadia, L’UNITÀ
– 25/01/2009

 

La ribellione impossibile del piccolo ebreo Gyuri

 

 

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