Paula Fox
Costa occidentale
Traduzione di Silvia Castoldi
New York, fine anni Trenta. Annie Gianfala è un’adolescente sola e squattrinata, orfana di madre e abbandonata da un padre pittore che si dedica, da anni, unicamente alla propria arte. Ma Annie ha un sogno, una direzione: vuole andare a Ovest, come i pionieri un secolo prima di lei e come lei venuti dal nulla, dalla polvere delle strade, dall’aria salata del mare. In autostop raggiunge così la California, dove viene fagocitata da una Hollywood feroce e splendente come un miraggio nel deserto. Si sposa con un marinaio che poche ore dopo le nozze le comunicherà la sua imminente partenza verso la lontanissima Murmansk: passata in poche ore dal conforto di un amore all’abbandono, Annie si lascerà così sedurre da chiunque possa, in qualche modo, tornarle utile. Così facendo rinasce e si reinventa, strana creatura a metà tra l’ammaliatrice consumata e la fanciulla da cogliere in fiore: gli uomini la adorano e lei li accoglie, con un distacco che va al di là del disprezzo. Fino a quando non farà ritorno nella Costa orientale, i sogni ormai spenti in ricordi gualciti, da dimenticare. Storia di una formazione tra le più originali e impervie, Costa occidentale è un malinconico canto dedicato agli anni che emergevano dalla Grande Depressione e alla fine delle illusioni di un’America che pure avrebbe ritrovato la propria grandezza di lì a breve. Ed è un abbraccio autentico alla fragilità umana, a conferma della statura e l’unicità di Paula Fox nel Pantheon dei grandi autori contemporanei.
«Paula Fox è una scrittrice totalmente empatica, ha uno sguardo che penetra a fondo. Le sue immagini lacerano la carne, la retina. La sua scrittura fa soffrire».
The New Yorker
«Un romanzo meraviglioso».
The New York Times Book Review
– 01/06/2010
Costa occidentale
– 03/04/2010
Un po’ di sole per l’orfanella